Voghera

Tutto pronto per la perizia psichiatrica su Elisa Roveda, la 44enne che ha ucciso il figlio di 11 mesi

Attualmente, la donna si trova ancora ricoverata presso il reparto psichiatrico del Policlinico San Matteo di Pavia

Tutto pronto per la perizia psichiatrica su Elisa Roveda, la 44enne che ha ucciso il figlio di 11 mesi
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Cresce l'attesa per i risultati della perizia psichiatrica che dovranno stabilire se Elisa era in grado di intendere e volere al momento dell'omicidio.

Due mesi dopo l'omicidio

Era il 14 luglio scorso quando una tragedia ha scosso la città di Voghera. Elisa Roveda, una donna di 44 anni, ha strangolato a morte il figlio Luca di appena un anno. A oggi, giovedì 7 settembre, la vogherese si trova ancora ricoverata presso il reparto psichiatrico del Policlinico San Matteo di Pavia mentre cresce l'attesa per i risultati della sua perizia psichiatrica.

Mentre il mondo cercava risposte a un atto così orribile, è stato il silenzio di Elisa a sollevare domande sulla sua salute mentale e sulla depressione post-partum. A scoprire la drammatica verità quel giorno era stata la mamma della 44enne che quotidianamente aiutava la figlia nelle faccende domestiche.

Uno dei carabinieri al lavoro nei pressi della casa di Elisa Roveda

Non la lasciavano mai da sola

Quella mattina, la nonna del piccolo ha trovato Elisa distesa sul letto in uno stato di confusione evidente insieme al bimbo privo di sensi. I medici accorsi immediatamente sul posto, in via Mezzana, non hanno potuto far altro che constatare il decesso del piccolino. Elisa Roveda soffriva di una profonda depressione, era seguita da uno psicologo e circondata dall'amore e dall'attenzione della sua famiglia.

L'abitazione nella quale si è verificata la tragedia:

Non la lasciavano mai da sola, in casa c'era sempre qualcuno che le stava vicino e la aiutava con Luca. Ma quella mattina il marito della donna e padre del bambino, Maurizio Baiardi, è uscito per andare al lavoro alle 7.30 senza preoccuparsi particolarmente perché la 44enne sarebbe rimasta da sola per meno di un'ora.

Nessuno si sarebbe mai aspettato che in quel breve lasso di tempo, Elisa avrebbe strangolato e ucciso il suo bimbo. Dopo cinque anni di tentativi, la coppia aveva finalmente realizzato il sogno di avere un figlio ma la depressione post-partum è un nemico invisibile che può colpire qualsiasi madre.

Attesa per la perizia psichiatrica

Questa condizione può manifestarsi in modi diversi e talvolta può sfuggire all'attenzione persino dei parenti più vicini. Nel caso di Elisa, la sua famiglia era consapevole delle difficoltà che stava affrontando ma nessuno poteva prevedere la tragedia imminente. La decisione di non lasciarla mai sola era stata una precauzione presa dalla famiglia.

Ma quella mattina, per un breve periodo, questa precauzione è stata infranta. Ora cresce l'attesa per i risultati della perizia psichiatrica che deve stabilire se Elisa Roveda era in grado di intendere e volere al momento dell'omicidio. Si tratta di un aspetto cruciale per il procedimento legale che seguirà.

Nel frattempo, Elisa Roveda rimane ricoverata presso il reparto psichiatrico del Policlinico San Matteo di Pavia mentre la sua famiglia cerca risposte a domande senza soluzione.

Commenti
Io

Certe situazioni bisognerebbe viverle prima di sputare sentenze

maria voutsen

Secondo me, non bisogna aspettare l'età avanzata per decidersi con un solo foglio. Vergogna! Era ancora infantile a 44 anni.. in Africa non mi sembra che qualche donna soffre di depressione e aspetta anche a 35 anni, come elisa ,per cominciare a cercare di rimanere incinta. Perché in Africa la gente segue ritmi di natura e di vita. In Italia la gente e le donne sono viziate. Questo è il parere di madre di 3 figli, originaria della Russia

Silvia

Credo che la vicenda dovesse essere raccontata , ma omettendo i dati anagrafici di questa sfortunata famiglia.

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