Travolse e uccise l'11enne Richard Camellini, chiesti 4 anni per il camionista Piero Suppa
La famiglia della vittima ha chiesto un risarcimento di due milioni e centomila euro, la sentenza verrà letta a maggio
Secondo quanto emerso durante il processo, l'accusa sostiene che l'autocisterna guidata da Suppa non si fosse adeguatamente accostata al bordo destro della strada.
Chiesti 4 anni per il camionista che travolse l'11enne
Si avvicina al termine il processo per Piero Suppa, il camionista 50enne accusato di omicidio stradale per la morte dell’11enne Richard Camellini. Il tragico incidente è avvenuto due anni e mezzo fa a Voghera quando il giovanissimo è stato travolto e ucciso mentre attraversava la strada in bicicletta. La pm Valeria Biscottini ha chiesto quattro anni di carcere.
Era la mattina di sabato 2 ottobre 2021 quando Richard è stato investito e ucciso da un'autocisterna in via Papa Giovanni XXIII all'incrocio con via Corso Rosselli. Era in compagnia del fratello quando è successa la tragedia. Avevano aspettato il semaforo verde per attraversare la strada e andare in via Kennedy ed è lì che è avvenuto l'incidente.
Il luogo del dramma:
L'autocisterna non accostata al bordo
Secondo quanto emerso durante il processo, l'accusa sostiene che l'autocisterna guidata da Suppa non si fosse adeguatamente accostata al bordo destro della strada lasciando uno spazio che ha consentito ad altri veicoli di inserirsi e compromettendo la sicurezza del passaggio pedonale.
Richard, purtroppo, non ha avuto scampo, e i tentativi dei soccorritori sono stati vani, dichiarando il suo decesso sul posto. La perdita di un giovane di soli 11 anni ha scosso profondamente la comunità portando avanti un dibattito acceso sulla sicurezza stradale.
La sentenza il 14 maggio
Durante le udienze del processo, le parti civili rappresentate dall'avvocata Simona Virgilio e dal legale Gianfranco Ercolani hanno portato avanti le richieste di giustizia e risarcimento per i familiari di Richard. È stata avanzata una richiesta di risarcimento di due milioni e centomila euro.
Il perito incaricato ha confermato che non c'erano ostacoli alla visibilità e che il conducente avrebbe potuto notare la presenza della bicicletta e del giovane Richard dagli specchietti retrovisori ma, nonostante questo, Suppa sostiene fin dall'inizio di non aver visto il ragazzino.
Il giudice Vincenzo Giordano ha rinviato la lettura della sentenza al 14 maggio pomeriggio, quando verranno esaminate le repliche e sarà emesso il dispositivo definitivo.