Terapia cellulare del San Matteo diventa patrimonio mondiale
Si tratta di un avanzato programma di terapia cellulare anti-leucemia.
Terapia cellulare della Cell Factory del San Matteo esportata a livello internazionale.
Terapia cellulare
Il San Matteo si conferma eccellenza scientifica per la qualità delle cure avanguardistiche fornite in diversi ambiti, recente è la scoperta di un protocollo particolarmente efficace per il Diabete di tipo 1. Altro settore che merita attenzione è quello legato agli studi sulla terapia cellulare. Da quando ha preso il via nel 2016, il programma di terapia cellulare anti-leucemia della Cell Factory del San Matteo (uno dei pochi laboratori italiani, focalizzati nella cura del paziente oncoematologico e autorizzati dall’Aifa, l’Agenzia Italiana del Farmaco alla produzione sterile ad uso farmacologico di prodotti, appunto, di terapia cellulare), ha registrato importanti risultati clinici. Vale la pena di ricordare che tra le cellule prodotte presso la Cell Factory di Pavia vi sono i linfociti (globuli bianchi deputati alle difese immunitarie), che vengono “educati” in laboratorio a riconoscere ed uccidere le cellule infettate da diversi tipi di agenti patogeni o le cellule leucemiche. La somministrazione di queste linee cellulari permette il trattamento di gravi infezioni virali e la prevenzione o il trattamento della recidiva leucemica.
Piccoli pazienti leucemici
Ebbene “queste cellule killer – racconta Patrizia Comoli, responsabile della struttura - addestrate e armate in laboratorio per combattere le leucemie, sono state reiniettate, a distanza di un mese circa dal trapianto di cellule staminali, nei piccoli pazienti leucemici del reparto di Oncoematologia Pediatrica diretto da Marco Zecca”. La procedura ha interessato, nel corso del 2017, 6 giovani pazienti provenienti da tutt’Italia. “All'interno dell'organismo, le cellule reiniettate - continua la specialista del Policlinico - hanno organizzato una strategia di prevenzione e d’attacco per evitare la ricrescita di cellule tumorali”. Nei prossimi giorni, in occasione del Convegno Nazionale dell’Associazione Italiana di Oncoematologia Pediatrica, i ricercatori della Cell Factory presenteranno per la prima volta, in sessione plenaria, i risultati preliminari di questa operazione.
Interesse della comunità scientifica internazionale
Ma l’attività di questo complesso laboratorio non si ferma qui. Ricercatori del San Matteo hanno condotto programmi innovativi nell’ambito dei tumori correlati alle infezioni virali, che hanno portato significativi riconoscimenti da parte della comunità scientifica internazionale, con una serie di pubblicazioni sulle pagine delle più autorevoli riviste di medicina del settore. In questi anni la Cell Factory del San Matteo ha messo a punto metodiche innovative per produrre farmaci cellulari in grado di combattere infezioni virali resistenti alle comuni terapie antivirali, o infezioni da virus emergenti per le quali ad oggi non esiste cura. Proprio per questa attività, unica in Italia, la Cell Factory riceve richieste ormai settimanali da ospedali nazionali, privi degli strumenti necessari per provvedere autonomamente, e da pazienti provenienti da altre nazioni europee, come Inghilterra, Germania, Francia e Svizzera. Nel 2017 le richieste sono state una ottantina dall’Italia e una ventina dall’estero. Per alcuni pazienti interessati è scattata l’ospitalità e l’accoglienza presso le strutture del San Matteo, come l’Oncologia e l’Oncoematologia Pediatrica per ricevere le cure.
Nuovi scenari
Il futuro prossimo della Cell Factory del Policlinico? ”I ricercatori – aggiunge Patrizia Comoli - stanno già lavorando a nuove metodiche per la cura dei tumori e delle infezioni, e c’è in programma una sperimentazione clinica di medicina rigenerativa per ‘recuperare’ i tessuti danneggiati dall’infiammazione dopo trapianto o dopo procedure di terapia intensiva, sfruttando le potenzialità delle cellule staminali mesenchimali”.
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