Tentò il suicidio impiccandosi: morto lo studente universitario 25enne
Il tragico gesto messo in atto lo scorso 2 novembre, ora il tragico epilogo.
Tentò il suicidio impiccandosi: morto lo studente universitario 25enne. Il tragico gesto messo in atto lo scorso 2 novembre nel suo appartamento situato nel centro di Pavia.
Tentò il suicidio impiccandosi: morto lo studente universitario 25enne
M.A., 25 anni, non ce l'ha fatta. Dopo giorni passati a lottare tra la vita e la morte, il suo cuore ha cessato di battere. Il giovane studente universitario aveva deciso di togliersi la vita impiccandosi nel suo appartamento preso in affitto nel centro di Pavia. Originario del viterbese, studiava medicina all'Università di Pavia.
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La corsa disperata in ospedale
Quel drammatico giorno, a trovarlo agonizzante erano stati gli amici. Accorsi dopo aver ricevuto alcuni messaggi dove il ragazzo li avvertiva di quanto stava per mettere in atto. Allertato il 118, all'arrivo dei medici, il 25enne si trovava in arresto cardiaco. Dopo averlo rianimato e intubato, era partita la corsa disperata al San Matteo di Pavia e il ricovero in rianimazione. Le sue condizioni erano apparse fin da subito disperate fino al tragico epilogo.
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la scuola e l'università sono fatte di numeri, di procedure, di posti fissi, di posti precari, di raccomandazioni, di denunce, di ricorsi, di concorsi interni, di permessi, di sindacati, ah si ci sono anche i GIOVANI, ma quelli fanno solo numero, devono fare numero, non è la scuola che esiste per i ragazzi, sono i ragazzi che esistono per la scuola. Non conta se i ragazzi non stanno bene, se sono in difficoltà, persi, bloccati dalla confusione che li circonda, dall'esempio misero che hanno da parte degli adulti, in un mercato che li vuole precari, soli, fragili se quacuno si rompe prima di metterlo sul mercato, fa niente, uno ogni tanto è riuscito più fragile del previsto, più sensibile, ma forse aveva anche capito lo schifo che aveva attorno ragazzo che te ne sei andato così, non ti conosco, ma permettimi di pensare di farti una carezza e di darti un abbraccio, anche se troppo tardi