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DUE FRATELLI ALBANESI
Smantellata rete di spacciatori nel centro di Pavia, due arresti
Si tratta di due fratelli albanesi, uno dei quali invalido.
Nel pomeriggio del 26 febbraio scorso, nei parcheggi del Bennet di San Martino Siccomario è stata definitivamente chiusa l’illecita attività familiare di due fratelli albanesi: il 26enne O.D., recentemente rientrato dall’Albania e il 29enne F.D. quest’ultimo invalido, entrambi tratti arrestati dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Pavia, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare emessa del G.i.p. del Tribunale di Pavia, per spaccio di sostanze stupefacenti in concorso continuata.
Smantellata una rete di spacciatori nel centro di Pavia, due arresti
L’operazione, denominata “DELIVERY BOY” e avviata sotto il coordinamento del Sostituto Procuratore della Repubblica di Pavia Dott. Andrea Zanoncelli, ha consentito di accertare che i due avevano da tempo avviato nel centro di Pavia una estesa e intensa attività di spaccio di sostanze stupefacenti, avvalendosi anche della complicità del cugino E.X., quest’ultimo già arrestato il 10 gennaio 2020, a Pavia su Lungo Ticino, poiché trovato in possesso di 63 grammi di “cocaina” e 4.350 euro oltre materiale per il confezionamento delle dosi.
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Spostamenti in bicicletta
In particolare E.X. e O.D., per spostarsi nel centro storico di Pavia, erano soliti impiegare delle biciclette, allo scopo di evitare controlli e circolare liberamente in aree interdette al traffico, nonché in vicoli difficilmente percorribili dalle pattuglie in auto delle Forze dell'Ordina, intrattenendo rapidi contatti con giovani e raggiungendo facilmente i locali del centro, per le loro attività illecite.
Arrestati
Alla luce dei numerosi riscontri emersi, la Procura della Repubblica ha richiesto al G.I.P. del Tribunale di Pavia l’emissione della citata ordinanza di custodia cautelare. A seguito delle perquisizioni eseguite nei confronti dei due giovani, sono stati rinvenuti e sequestrati 3.990 euro provento dell’illecito commercio e 2 telefoni cellulari.
Terminate le attività di rito i due fratelli sono stati tradotti presso la Casa Circondariale di Pavia a disposizione dell’A.G.
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