Sindacati in piazza a Roma: “Governo riveda la politica economica”

Ben 200mila presenze da tutta la Penisola.

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200mila persone alla manifestazione di Cgil, Cisl e Uil  in una piazza San Giovanni in Laterano per contestare le scelte di politica economica dell’esecutivo e riportare al centro della discussione il tema del lavoro.

La manifestazione

I sindacati tornano alla carica. Questa mattina Cgil, Cisl e Uil si sono dati appuntamento prima in piazza Repubblica, poi sono giunti in corteo a piazza San Giovanni per il comizio che ha visto sfilare sul palco i segretari generali Maurizio LandiniAnnamaria Furlan e Carmelo Barbagallo. Una movimentazione importante partita da tutta la Penisola, che ha coinvolto 1300 autobus, due navi,  dieci treni, quindi le delegazioni dei nostri territori.

La parola ai segretari

“Ci rivolgiamo al Governo perché oggi usi l’intelligenza e pensi ad un nuovo modello di sviluppo in cui la qualità del lavoro e delle produzioni siano l’orizzonte”, così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini  si è espresso nei primi minuti del suo intervento, durato quasi mezz’ora. Dal palco di fronte a sé un vero e proprio colpo d’occhio di presenze, con bandiere, palloncini e striscioni.  Landini si è rivolto all’esecutivo gialloverde affinché prenda in considerazione le proposte contenute nella piattaforma unitaria voluta dai sindacati, dove l’unico vero imperativo sono gli investimenti.  “Spero che il Governo stia ad ascoltare quello che succede nel loro Paese, Già in due incontri gli abbiamo spiegato la nostra piattaforma: spero l’abbiano capita. Senza la ripresa di un piano straordinario di investimenti pubblici e privati, nuovi posti di lavoro non li crei e non cambi modello di sviluppo. Questo Governo ha ridotto gli investimenti nel Mezzogiorno, nel pubblico, nei cantieri. Non vediamo proprio nessun cambiamento”. Lo stesso segretario si è quindi addentrato nell’accezione di investimenti.  “Quando si parla di investimenti intendiamo infrastrutture materiali, come ferrovie, strade e porti, ma anche quelle sociali, la scuola l’istruzione, la conoscenza, gli asili nido, l’assistenza alle persone. Non è un ragionamento difficile da capire.  Solo con la cultura si cresce, senza si fanno cavolate”. “I soldi dove si prendono? – ha poi domandato Landini – Bisogna andarli a prendere dove sono: c’è un’evasione da 120 miliardi l’anno e il 90% dell’Irpef la pagano i lavoratori e i pensionati. Ma di cosa stiamo parlando?” “Quota 100 non basta: c’è ancora un problema per le donne e per i giovani. Anche sul reddito di cittadinanza si fa solo una grande confusione mescolando lotta alla povertà con la ricerca del lavoro”, il giudizio sempre di Landini sulle misure varate dall’attuale governo. A parlare dal palco della kermesse romana dei sindacati è stato anche il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan. “Centinaia di migliaia di uomini e donne del lavoro sono qui per chiedere al Governo un cambio della politica economica. Cala la produzione industriale, cala il Pil, sale lo spread. Così portiamo a sbattere il Paese”. Anche Furlan ha chiesto al Governo di intraprendere la via degli investimenti. “Sblocchi le grandi e le medie opere infrastrutturali, colleghi il Nord e il Sud e tutto il Paese con l’Europa ed investa in nell’innovazione, impresa 4.0, ma anche in formazione e ricerca. Esattamente il contrario di quanto è stato fatto”. Oggi – ha continuato il segretario-si parla di recessione tecnica, cala la produzione industriale. Solo lo spread sale abbattendo salari e pensioni, alzando i mutui italiani: tutto questo significa che nelle prossime finanziarie oltre ai 52 mln di clausole per stoppare l’aumento dell’Iva già ipotecati ne dovremo aggiungere altri 10 …ma chi paga tutto questo?”.

Palco, piazza e dietro le quinte

Prima degli interventi dei leader sindacali, sul palco di piazza San Giovanni sono saliti: un’infermiera del 118, una pensionata, un rider, un delegato dell’ex Ilva di Taranto, una delegata della scuola e un lavoratore di un’impresa edile. Significativa la presenza dei pensionati provenienti da tutto il Paese, sui quali il segretario Furlan ha fatto un riferimento nel suo discorso: “non sono lAvaro di Monliére”. Presenti alla manifestazione anche esponenti del mondo della politica, tra cui gli onorevoli Maurizio Martina e Laura Boldrini.

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