IN LOMBARDIA

Sì ai test sierologici nei laboratori privati: ecco dove a Pavia e provincia

Non saranno più solo le strutture pubbliche a effettuare gli screening.

Sì ai test sierologici nei laboratori privati: ecco dove a Pavia e provincia
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Martedì 12 maggio 2020, Regione Lombardia ha ufficialmente approvato due provvedimenti in merito alla realizzazione dei test sierologici anche al di fuori del Sistema sanitario regionale. Privati e aziende possono quindi prenotare i test sierologici privati a pagamento, in Lombardia. I costi variano da laboratorio a laboratorio. Ci sono vari tipi di test e chi ha sviluppato gli anticorpi dovrà comunque fare il tampone.

Test sierologici nei laboratori privati

I laboratori pubblici e privati specializzati in Microbiologia e Virologia o con sezioni specializzate in Microbiologia e Virologia possono dunque erogare esami sierologici per anticorpi SARS-COV-2, con determinate caratteristiche di qualità e affidabilità.

Le ATS possono procedere all'integrazione dei contratti con gli erogatori individuando quale soglia minima di produzione l'attuale capacità produttiva e prevedendo che l'incremento di produzione di ogni singolo erogatore sia destinato per l'80% ai percorsi di sanità pubblica e per il restante 20%  in favore di altri soggetti senza oneri per il SSR.

Due tipi di test, i costi

Ci sono due tipi di test.

I test qualitativi sono quelli fatti con una goccia di sangue prelevata con un pungidito, danno risposte entro 15 minuti, costano circa 15 euro e sono meno precisi di quelli quantitativi.

I test quantitativi sono ottenuti con un prelievo tradizionale e con un'analisi che impiega circa due ore per fornire i risultati, al costo circa 60 euro. I test quantitativi riconosciuti dalla Regione presuppongono comunque tampone in caso di positività per altri 70 euro di costo, sempre a carico dell'utente.

In pratica, chi volesse togliersi ogni dubbio, potrebbe andare a spendere di tasca propria in tutto fra le 80 e le 150 euro.

Le prescrizioni tecniche stabilite dalla Regione

L’utilizzo dei test al di fuori del SSR comporta in ogni caso il rispetto di prescrizioni ben precise:
– E’ necessario l’uso di test marcati CE ai sensi del D. Lgs. 332/00, prevedendone la refertazione solo da parte di personale di laboratorio.
– La positività a test sierologico con metodica CLIA o ELISA o equivalenti comporta la verifica della contagiosità mediante ricerca dell’RNA virale (tampone).

Nel caso in cui si intenda effettuare in uno specifico ambito collettivo (esempio ambiente di lavoro) un percorso di screening dei soggetti appartenenti a tale collettività, va data comunicazione ad ATS, riportando le seguenti informazioni:
– il medico, responsabile per gli aspetti sanitari del percorso;
– il numero dei soggetti che si prevede di coinvolgere;
– il laboratorio che effettua il test rapido, qualora previsto come primo step;
– la documentazione relativa al test rapido che si intende utilizzare;
– il laboratorio che effettua il test sierologico con metodica CLIA o ELISA o equivalenti;
– la documentazione relativa al test sierologico con metodica CLIA o ELISA o equivalenti;
– la documentazione atta a comprovare di avere informato i soggetti coinvolti:
o sul significato dello screening e dei test,
o dell’invio dell’esito positivo del sierologico ad ATS,
o dell’isolamento domiciliare a seguito di positività del sierologico con metodica CLIA o ELISA o equivalenti, fino all’esito negativo del test molecolare.
– la documentazione circa la volontarietà di adesione a tutto il percorso di screening e la modalità di trattamento dei dati sanitari;
– l’evidenza della disponibilità di test per la ricerca del genoma virale, acquisita oltre la quota che deve essere garantita dalla rete dei laboratori per COVID-19 per il SSR; tale quota deve essere pari ad almeno il 10% del numero di soggetti arruolati.
– La disponibilità può essere acquisita sia dai laboratori della rete lombarda dei laboratori per Covid 19 oppure al di fuori purchè il laboratorio sia nella rete dei laboratori per l’effettuazione del test molecolare riconosciuti dal Ministero della Salute.
– I laboratori accreditati ed autorizzati inseriti nella rete lombarda dei laboratori per COVID 19 devono processare in via prioritaria i test secondo le indicazioni regionali e per quantitativi non inferiori a quelli che verranno definiti con apposita delibera indicante altresì la tariffa del test per la ricerca del genoma virale.

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Dove a Pavia e zone limitrofe

Ai call center arrivano già numerose richieste in seguito alla liberalizzazione dei test sierologici, eppure non sono moltissimi i centri già attrezzati.

Al Centro medico Sant'Agostino di Milano, Monza e Rho si può prenotare online a 35 euro il test pungidito con esito in 72 ore e in più 80 euro per il successivo tampone eventuale (anche se il tetto - stabilito dalla regione - dovrebbe essere di 62.89 euro, secondo la Regione).

A proporre il test anche tutti i laboratori Synlab. Sono oltre 30 a Milano e hinterland per due tipi di test con un costo dai 40 ai 68 euro, con esito online dopo 48 ore. A partire dal 15 maggio Synlab offre la possibilità di eseguire i test sierologici quantitativi per gli anticorpi IGG/IGM Covid-19 anche nei centri di Pavia, in via Cavallini e Viale GoriziaInfo qui

Sempre a Pavia è possibile effettuare il test presso l'Istituto Biomedico Italiano (istitutobiomedico.it) e nelle dieci sedi della provincia del Laboratorio San Giorgio. Quest'ultimo offre l'analisi quantitativa degli anticorpi a 15 euro con risposta in serata. Info: laboratoriosangiorgio.it

Al momento invece Humanitas Rozzano non apre ai privati per i test, mentre il Gruppo San Donato per ora accoglie solo aziende ma non esclude in futuro di aprirsi anche a richieste di singoli privati.

Nelle province limitrofe, ad averci confermato l’attività di screening mediante test sierologici privati è stato il centro Medi-Care a Zelo Buon Persico, nel Lodigiano.

Mentre tornando nella vicina provincia milanese MultiMedica a Sesto San Giovanni fa pagare invece 50 euro i test anche per i privati. si parte però anche al Monzino, che effettuerà lo screening sui dipendenti e pazienti, ma è pronto a offrire il servizio anche fuori. Anche il centro Unisalus di Milano sta limando i dettagli del servizio.

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