Sgominata banda dedita allo spaccio nelle campagne lomelline: 9 arresti
Accertato un volume di vendite pari a circa 100 grammi di eroina e 120 di cocaina al giorno, con un ricavo medio di 5-7.000 euro giornaliero.
Operazione "Camel Light": esecuzione di ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di cittadini italiani e marocchini per associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Spaccio nelle campagne lomelline
L’attività investigativa scaturisce dall’azione di monitoraggio e controllo dei fenomeni criminali posta in essere dalla Stazione Carabinieri di Gambolò nell’autunno del 2018, che in qualità di presidio del territorio e punto di contatto con la popolazione, ha raccolto una serie di segnalazioni pervenute dalla cittadinanza, circa movimenti anomali di soggetti nelle campagne locali e presunte attività di spaccio nelle arre agresti comprese nei comuni di Gambolò, fraz. Garbana, Vigevano fraz. Morsella e Parona.
Gli appostamenti
I primi accertamenti hanno consentito di verificare la veridicità delle segnalazioni poiché veniva registrato un anomalo andirivieni di autovetture nelle campagne e la presenza di cittadini extracomunitari che tendevano a mimetizzarsi fra la vegetazione, acquisendo contestualmente riscontri mediante controlli a soggetti sorpresi nell’area in possesso di piccole quantità di stupefacenti, verosimilmente acquistate poco prima nelle campagne.
L'indagine avviata nel 2018
Alla luce dei citati riscontri nel dicembre del 2018 è stata avviata, coordinata dalla Compagna Carabinieri di Vigevano, mediante la dipendente Sezione Operativa ed unitamente alla Stazione Carabinieri di Gambolò collaborati dalle Stazioni limitrofe e sotto la direzione, nella prima fase della Procura della Repubblica di Pavia e successivamente della Procura Distrettuale Antimafia di Milano, una indagine allo scopo di reprimere lo spaccio nella zona ed individuare i componenti della “filiera” di questo illecito commercio.
L’indagine, sviluppata mediante articolate attività, anche tecniche, sono risultate particolarmente complesse, sia perché gli spacciatori erano tutti di origine magrebina senza fissa dimora, sia soprattutto per i luoghi di vendita al dettaglio delle sostanze stupefacenti erano di difficile accesso ai militari, che venivano riconosciuti a distanza e che garantiva numerosi luoghi di occultamento per lo stupefacente, trattandosi di aree agricole o boschi.
Il sodalizio criminale
Nonostante ciò l’attività ha permesso ai militari di raccogliere numerosi riscontri e documentare una serie di episodi di cessione di droga nelle zone campestri dei citati comuni, nonché di delineare la struttura organizzativa del sodalizio criminale composto da tre diversi livelli organizzativi costituiti da:
- un gruppo di cittadini magrebini che curavano l’approvvigionamento di cospicui quantitativi di sostanze stupefacenti di vario tipo (eroina, cocaina e hashish);
- un secondo gruppo che si occupava quotidianamente dell’attività di spaccio al dettaglio nelle aree boschive della Lomellina, mantenendo una fitta rete di collegamenti, grazie all’impiego di innumerevoli telefoni cellulari, con la clientela;
- un componente con funzioni complementari composta da soggetti italiani dediti al supporto logistico, residenti tra Vigevano, Cassolnovo, Casale Monferrato e Novara, che ricoprivano funzioni di fiancheggiatori rifornendo gli spacciatori magrebini di generi alimentari e svolgendo funzioni di “pali” e “staffette”, nonché fungendo da autisti per accompagnare gli spacciatori dalle loro dimore, site nei Comuni di Corsico e di Milano, alle aree di spaccio
I risultati dell'operazione
Le indagini hanno inoltre consentito di:
- accertare un volume di vendite pari a circa 100 gr di eroina e 120 gr di cocaina al giorno, con un ricavo medio di 5-7000 euro giornaliero;
- identificare oltre 200 assuntori di sostanze stupefacenti, tutti acquirenti provenienti da Milano, Novara e Pavia, segnalati alla Prefettura ai quali, in numerosi casi, è stata anche ritirata la patente di guida;
- sequestrare complessivamente circa un chilogrammo di eroina e cocaina, procedendo in un episodio all’arresto in flagranza di un corriere, nell’aprile del 2019, che stava trasportando cinquecento grammi di stupefacente da Milano alla zona di spaccio.
Sulla scorta dei numerosi elementi acquisiti dall’Arma vigevanese, la Procura Distrettuale Antimafia di Milano ha emesso una Ordinanza di custodia cautelare eseguita nella mattinata odierna nelle province di Pavia, Milano, Alessandria e Novara, che si è conclusa con l’arresto in carcere di 4 cittadini marocchini domiciliati nel milanese (di cui uno già ristretto presso il carcere di Piacenza) e con la sottoposizione agli arresti domiciliare di 5 italiani residenti nella provincia di Pavia, Novara e Alessandria, e il sequestro di 735 euro considerati provento di spaccio.