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Riaperto il caso di Polina Kochelenko: ora si indaga per omicidio volontario

La tenacia della madre Alla e dell'avvocato Tiziana Barrella ha permesso di non archiviare una vicenda per cui ci sono ancora tantissimi punti da chiarire

Riaperto il caso di Polina Kochelenko: ora si indaga per omicidio volontario
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Dopo le ultimissime novità sul caso, ora è tutto riaperto. Sulla morte di Polina Kochelenko, 35enne russa trovata morta annegata nella roggia Malaspina di Valeggio (Pavia), saltata l'iniziale archiviazione della vicenda come "incidente", adesso si indaga per omicidio volontario.

Morte Polina Kochelenko, ora si indaga per omicidio volontario

Grazie alla tenacia della madre Alla, dell'avvocato Tiziana Barrella, dell'ingegnere forense Fabrizio Vinardi e dell'investigatore privato Claudio Ghini, la speranza di ottenere reale giustizia torna a riavvivarsi. Sulla morte di Polina Kochelenko, 35enne di origine russa, trovata senza vita nella roggia Malaspina di Valeggio (Pavia), adesso si indagherà per omicidio volontario.

Il fascicolo di indagine contro ignoti è stato aperto dopo che il Gip ha respinto la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura della Repubblica che inizialmente aveva ricondotto tutto ad un drammatico incidente.

L'avvocato Tiziana Barrella si è detta "fiduciosa sugli sviluppi che potranno emergere da questo supplemento d'indagine" poiché in questo modo si potranno identificare le persone vicine alle 35enne modella e addestratrice di cani.

Polina Kochelenko, trovata morta ad aprile 2021

Il tragico ritrovamento del corpo di Polina Kochelenko, laureata in criminologia, ex modella divenuta poi addestratrice di cani, era avvenuto nella mattinata del 18 aprile 2021 in una roggia a San Giorgio Lomellina. Fin dal giorno prima la madre Alla aveva lanciato la notizia della sua scomparsa per poi precipitarsi a Valeggio, dove la 35enne russa viveva, per capire cosa le fosse successo dato che nessuno aveva più notizie di lei.

La prima ipotesi è stata quella dell'annegamento, ma l'unica certezza è che Polina stava passeggiando con cinque cani che le erano stati affidati. Inizialmente si pensava che due dei cani fossero caduti nel canale e che lei si fosse buttata per salvarli ma nessun animale è stato mai ritrovato. Il suo cellulare, invece, è stato rinvenuto sul ciglio del fosso insieme a due guinzagli, riposti in modo ordinato. A terra anche dei fazzoletti che Polina, secondo chi la conosceva, non avrebbe mai gettato essendo ambientalista convinta.

L'altra ipotesi era quella di un malore che l'avrebbe colpita proprio vicino al canale. Non avendo alcun tipo di certezza, la procura aveva avviato da subito le indagini per omicidio colposo ma non c'erano prove e dopo qualche mese ha preferito archiviare il caso attribuendo la morte di Polina ad un tragico annegamento.

Ma il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Pavia Maria Cristina Lapi non è mai stato convinto di questa versione e nemmeno i familiari della vittima che hanno opposto resistenza alla decisione della Procura. La madre non crede che si possa trattare di annegamento perché Polina nuotava benissimo ed è stata trovata in acqua molto bassa. Così la gip ha riaperto il caso il giugno scorso.

Tanti punti oscuri

La madre Alla, sostenuta dal legale Tiziana Barrella, ha collaborato con l’investigatore privato Claudio Ghini di Stradella e altri consulenti per cercare di capire la verità. Loro sono convinti che l'addestratrice di cani sia stata uccisa, magari per motivi economici. I cani con cui era uscita, scomparsi nel nulla, valevano moltissimi soldi.

Prima della tragica morte, Polina aveva parlato al telefono con un amico dicendogli, prima di mettere giù, che uno dei cani si era allontanato.

La madre, al programma televisivo "Chi l'ha visto?" ha dichiarato:

"Il giorno del ritrovamento era vestita a strati perché faceva freddo, ma nei pantaloni e nel giubbotto ci sono strappi che non sono spiegabili con la caduta, come se avesse lottato".

Un uomo visto vicino casa di Polina

Tra le altre cose non si esclude la pista del delitto passionale. In quei giorni, infatti, è stato visto un uomo al volante di una monovolume grigia che frequentava Polina e la sua casa di Valeggio, anche se l'identità di quest'ultimo resta sconosciuta.

Su di lui si focalizzano anche i sospetti riguardo alcuni post e geolocalizzazioni cancellati dal profilo social della vittima, vicenda avvenuta in tempi successivi alla morte di Polina da parte di qualcuno che probabilmente disponeva della sue credenziali.

Saranno ora le nuove indagini a dover chiarire questi e altri punti oscuri della vicenda, accertando, finalmente, la verità dei fatti.

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