Reddito di cittadinanza a chi non ne ha diritto: 170 persone denunciate a Pavia
Per un ammontare di redditi indebitamente percepiti di circa 490.500 euro.
Denuncia in stato di libertà di 170 persone ritenute responsabili di aver indebitamente percepito il reddito di cittadinanza.
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Reddito di cittadinanza senza averne diritto
Dall’anno 2020, i militari dipendenti dalle articolazioni del Comando Provinciale dei Carabinieri di Pavia con il personale del Nucleo Ispettorato del Lavoro Carabinieri di Pavia, all’esito degli accertamenti effettuati a seguito del controllo sulla posizione di persone percettrici del reddito di cittadinanza, hanno denunciato all’Autorità Giudiziaria 170 persone, di cui una tratta in arresto in flagranza di reato, ritenute responsabili di aver indebitamente percepito e/o tentato di percepire illecitamente il reddito di cittadinanza.
170 denunciati
In particolare sono stati deferiti:
- 30 cittadini italiani;
- 140 cittadini stranieri (128 romeni, 4 nigeriani, 2 egiziani, 2 marocchini, un peruviano, un albanese, un guineiano e un camerunense).
Tutti sono stati ritenuti responsabili – a vario titolo ed alcuni in concorso tra loro – dei reati di falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico e percezione indebita, tentata o consumata, del reddito di cittadinanza.
Uno arrestato in flagranza
Tra gli stranieri denunciati si evidenzia il cittadino romeno S.C., tratto in arresto in flagranza di reato nel mentre tentava di presentare istanza per la percezione del reddito di cittadinanza, esibendo documenti di riconoscimento rumeni ed attestazione di residenza con intestazione del Comune di Pavia contraffatti.
I modus operandi
Durante la fase degli accertamenti nei confronti dei denunciati, i militari hanno accertato vari modus operandi finalizzati ad ottenere la carta per la percezione del reddito di cittadinanza, evidenziando in particolare che alcuni soggetti hanno agito in concorso tra loro, organizzando una vera e propria associazione criminale finalizzata all’ottenimento illecito del reddito ed in particolare:
- si presentavano presso l’Ufficio Postale prescelto con l’istante unitamente al quale cercavano di convincere gli impiegati degli sportelli dell’autenticità della documentazione esibita, cercando di raggirali affinché concludessero la procedura per l’erogazione;
- presentavano, quale documento identificativo, attestazioni di soggiorno permanente per cittadini dell’unione europea emessa dal Comune di Milano, palesemente contraffatta;
- il medesimo soggetto, accompagnato dalle stesse persone, presentava più domande, cercando di travisarsi nel volto e nei vestiti al fine di raggiare gli impiegati addetti alla ricezione della domanda;
Sui soggetti, di nazionalità sia straniera che italiana, che agivano da soli è emerso in particolare che:
- presentavano false attestazioni e dichiarazioni, quali la D.S.U. per la richiesta dell’ISEE o l’autocertificazione attestanti lo stato di famiglia, omettendo di dichiarare lo stato di convivenza;
- omettevano di indicare i componenti del nucleo familiare percettori di reddito, dichiarando falsamente di vivere da soli o con persone prive di reddito;
- omettevano di dichiarare la proprietà di immobili e di veicoli;
- dichiaravano false residenze;
- omettevano di dichiarare il loro stato di detenzione domiciliare e/o arresti domiciliari.
L’attività di contrasto sinora effettuata, ha comportato la valutazione della posizione più di mille persone percettrici di reddito di cittadinanza, ha permesso di accertare un ammontare complessivo dei redditi indebitamente percepiti corrispondente a circa 490.500,0 euro.