Processo Adriatici, richiesta condanna a 3 anni per l'ex assessore alla sicurezza di Voghera
Massino Adriatici è accusato di aver ucciso con un colpo di pistola il 39enne Younes El Boussettaoui durante una lite
Processo a carico di Massimo Adriatici, ex assessore di Voghera, accusato di aver ucciso il 39enne Younes El Boussettaoui con un colpo di pistola durante una lite. Questa mattina dal Pm è arrivata la richiesta di 3 anni e 6 mesi di reclusione.
Chiesta condanna a 3 anni per Adriatici
Si è tenuta oggi, mercoledì 23 ottobre 2024, presso il Tribunale di Pavia, la requisitoria del Pubblico Ministero nel processo che vede imputato Massimo Adriatici, ex assessore alla sicurezza di Voghera. Adriatici è accusato di eccesso colposo di legittima difesa per la morte di Younes El Boussettaoui, un cittadino marocchino di 39 anni ucciso da un colpo di pistola durante una lite il 22 luglio 2021.
Il Pubblico Ministero Roberto Valli ha chiesto per Adriatici una condanna a 3 anni e 6 mesi di reclusione, sostenendo che l'ex assessore abbia oltrepassato i limiti della legittima difesa:
"Adriatici ha superato i limiti della proporzione tra difesa e offesa", ha affermato Valli durante la sua arringa.
I fatti
La tragedia risale alla sera del 22 luglio 2021, quando Adriatici, all'epoca esponente della Lega e assessore alla sicurezza di Voghera, si trovò coinvolto in una colluttazione con Younes El Boussettaoui, un uomo affetto da problemi di salute mentale e dipendenze, che aveva già creato qualche problema in città. Durante la lite, Adriatici esplose un colpo di pistola che colpì fatalmente El Boussettaoui.
Riqualificazione in omicidio volontario
Le circostanze dell'incidente non sono state riprese con chiarezza dalle telecamere di sorveglianza, ma una cosa è certa: Adriatici aveva una pistola con il colpo in canna e seguiva la vittima. Questo ha spinto i legali della famiglia di El Boussettaoui a chiedere una riqualificazione del reato in omicidio volontario. Secondo loro l’eccessiva libertà concessa all’imputato subito dopo lo sparo avrebbe inoltre inquinato le prove, circostanza però esclusa dal Pm.
Durante la sua requisitoria, Valli ha sottolineato come l’emotività legata alla vicenda non debba influenzare il giudizio:
“La compassione per la vittima e il disprezzo per l’autore rendono sommaria o forzata la valutazione”, ha asserito Valli.
La prosecuzione del processo
Dopo la requisitoria dell’accusa, la parola passerà ora ai legali della parte civile, che rappresentano la famiglia della vittima, e successivamente alla difesa di Adriatici. Quest'ultima invoca la semplice legittima difesa per il suo assistito.