A PAVIA

Processo Adriatici, dopo l'inversione della testimonianza chiesta accusa di omicidio volontario dalla controparte

La nuova udienza con i tecnici, medici legali e consulenti di balistica, nel Tribunale per chiarire da quale altezza partì il proiettile che uccise Youns El Bossettaoui

Processo Adriatici, dopo l'inversione della testimonianza chiesta accusa di omicidio volontario dalla controparte
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Si è svolta la quarta udienza del Processo Adriatici, in Aula a Pavia presenti consulenti di balistica e medici legali per stabilire la veridicità di quanto testimoniato nel corso della scorsa udienza dove, il testimone chiave della vicenda, ha ribaltato la testimonianza affermando di aver visto l'ex assessore leghista di Voghera in piedi al momento dello sparo.

Processo Adriatici, la terza udienza

Oggi, dopo quasi tre anni dall'omicidio di Youns El Bossettaoui, commesso il 20 luglio del 2021 per mano dell'ex assessore leghista Massimo Adriaticinon sono ancora chiari gli avvenimenti accaduti. Quel giorno il 39enne di origini marocchine, con problemi psicologici a carico e senza fissa dimora, venne ucciso da un colpo di pistola a Voghera in Piazza Meardi.

Le immagini delle riprese delle telecamere adiacenti al luogo non hanno catturato il momento esatto in cui Adriatici impugna la pistola per ferire mortalmente El Bossettaoui, i fatti pertanto sono ricostruiti grazie alla testimonianza del testimone chiave, rilasciata tramite incidente probatorio, che ad oggi necessitano verifica dai tecnici data la modifica inaspettata della sua versione, raccolta nel corso della terza udienza del Processo.

I legali di Adriatici chiedono nuovamente di riqualificare l'accusa in legittima difesa, attualmente decisa come eccesso colposo di legittima difesa. La controparte ribatte andando in contrasto con la proposta dei legali di Adriatici, chiedendo la riqualificazione del Processo in Omicidio Colposo.

Da che altezza partì il colpo?

I tecnici presenti in Aula tentano di ricostruire lo scenario cercando di dimostrare l'altezza da cui partì il colpo di pistola. In Tribunale il Medico Legale Maurizio Merlano afferma che "Per quanto riguarda la traiettoria anatomica è da sinistra verso destra, lievemente dall'alto verso il basso per circa 20°". Ciò evidenzia due possibili scenari: uno dei quali vede entrambi alzati, oppure che uno dei due fosse in piedi piegato sull'altro.

Non vi sono dubbi sulla causa della morte della vittima, dovuta alla "lesione di grossi vasi sanguigni", e sullo stato di alterazione del 39enne, che sembra facesse uso abitualmente di sostante stupefacenti. Chiari quindi i segnali che indicavano una richiesta di aiuto non decifrata, come afferma con decisione la sorella Bahija: “Younes andava curato e non ucciso, la legge non è uguale per tutti”.

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