Più sicurezza grazie alle visiere protettive prodotte con stampanti 3D FOTO
Le stampanti sono state messe a disposizione anche da privati cittadini di Pavia, Cremona, Lodi, Lodivecchio e Milano.
Coronavirus: più sicurezza grazie alle visiere protettive prodotte con stampanti 3D messe a disposizione anche da privati cittadini di Pavia, Cremona, Lodi, Lodivecchio e Milano. A riportarlo sono i colleghi di prima Lodi.
Visiere protettive prodotte con stampanti 3D
Sono 125 le visiere protettive stampate in 3D e già distribuite a Lodi, grazie all’iniziativa “Shield19”, lanciata da Yatta!, il primo maketspace di Milano, e supportata dal progetto Digita.Lo di cui il Comune di Lodi è capofila.
Le visiere sono destinate all’uso da parte degli operatori sanitari e di tutti coloro che nello svolgimento della propria attività lavorativa sono esposti ad un alto rischio di contagio. Allo scopo di fornire un ulteriore strumento di protezione delle vie aeree, aggiuntivo alle mascherine di uso comune, Yatta! ha avanzato questa proposta progettuale che è stata accolta, nel mese di marzo, oltre che dal Comune di Lodi, anche dai partner di Digita.Lo, in particolare il Consorzio per la formazione professionale e per l’educazione permanente (Cfp) e l’Ufficio di Piano.
Stampanti messe a disposizione anche da privati cittadini
Il Comune di Lodi, oltre a promuovere l’adesione a “Shield19”, ha erogato un contributo di 1000 euro per l’acquisto dei materiali necessari alla produzione delle visiere (fogli acetati, elastici e filamenti per la stampa in 3D). Il Cfp ha messo a disposizione due stampanti 3D a cui si sono aggiunte quelle di proprietà di cinque cittadini privati di Lodi, Lodi Vecchio, Cremona, Pavia e Milano.
Ad oggi sono 293 le richieste di forniture pervenute da Lodi e dal territorio. Sono già state consegnate 125 visiere, ordinate dalla Polizia Locale di Lodi, dalla Fondazione Danelli e dalla società cooperativa Famiglia nuova, mentre sono in fase di lavorazione altri ordini pervenuti dalla cooperativa sociale Il Mosaico Servizi e dal Sindacato medici pediatri di famiglia (Simpef) della Provincia di Lodi.
Non usa e getta
“L’iniziativa di Yatta!, veicolata anche attraverso il progetto Digita.Lo di cui il Comune di Lodi è capofila, da un lato fornisce un valido sistema protettivo aggiuntivo ai nostri operatori sanitari e a chi in questa fase di emergenza è al lavoro per assistere i cittadini, e dall’altro ha permesso di creare dispositivi che non sono usa e getta, che si possono sanificare e riutilizzare e che sono composti di materiali di facile reperimento. La produzione proseguirà nelle prossime settimane per esaudire le ordinazioni già effettuate e per raccogliere anche nuove richieste che enti e associazioni del territorio possono rivolgere all’Informagiovani del Comune di Lodi, scrivendo all’indirizzo e-mail Informagiovani@comune.lodi.it. Considerato l’ottimo riscontro ottenuto finora, l’auspicio è che sempre più realtà aderiscano al progetto e offrano il proprio supporto”, così l’assessore ai Sevizi al cittadino Giusy Molinari.
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