Tre anni di abusi

Pedofilo 26enne incarcerato a Pavia, costringeva un 11enne a compiere atti sessuali

Il malintenzionato era fuggito in Svizzera ma è stato rintracciato dalle autorità locali, ora dovrà scontare una pena di 3 anni e 7 mesi

Pedofilo 26enne incarcerato a Pavia, costringeva un 11enne a compiere atti sessuali
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Nel 2022, secondo la Polizia Postale, ben 1466 persone sono state denunciate in Italia per aver scaricato, condiviso e scambiato foto e video di abuso sessuale su minori.

Pedofilo 26enne abusa di un 11enne

Nel mondo digitale di oggi, la tecnologia offre una miriade di opportunità per connettersi e comunicare. Purtroppo, a volte, può anche diventare uno strumento nelle mani di malintenzionati. È questo il caso di un terribile episodio che ha sconvolto la vita di un ragazzino tra il 2016 e il 2019.

In provincia di Bari, un 26enne ha infatti costretto per tre anni un minore di 11 anni a compiere atti sessuali tramite WhatsApp. Il crimine ha richiesto anni di indagini terminate con una cattura internazionale. Il pedofilo è stato condannato ieri, giovedì 21 settembre 2023, a tre anni di reclusione che sconterà nel carcere di Pavia.

Adescato e molestato online

Tutto è iniziato nel 2016 quando il pedofilo, all'epoca 22enne, ha cominciato a frequentare un gruppetto di amici minorenni che era solito girare con skateboard e bmx. Dopo averli conosciuti, il criminale ha adescato un ragazzo di soli 11 anni convincendolo a entrare nella sua abitazione.

Non è ancora chiaro se già in quell'occasione, il giovanissimo sia stato abusato. È però chiaro che nei tre anni successivi, l'11enne ha continuamente subito violenze attraverso Whatsapp. Il pedofilo gli inviava fotografie e lo costringeva a inviargli immagini. Poi lo molestava in videochiamate esplicite obbligandolo a compiere e subire atti a sfondo sessuale.

Arrestato in Svizzera e incarcerato a Pavia

Questo incubo è perdurato per tre anni fino al 2019 quando le violenze sono state scoperte e il colpevole condannato. Dopo la condanna, il 26enne si era dato alla fuga in Svizzera diventando un latitante. La giustizia italiana non aveva rinunciato a perseguirlo e un mandato di arresto europeo è stato emesso nel dicembre del 2022.

Tuttavia, solo il 15 settembre 2023, dopo una lunga caccia all'uomo, è stato rintracciato dalle autorità Svizzere ed estradato in Italia a Ponte Chiasso da cui poi è stato trasferito nel carcere di Pavia. Ora dovrà scontare una pena di 3 anni e 7 mesi per violenza sessuale aggravata, corruzione di minorenne e adescamento di minorenni.

Il carcere di Pavia:

Il terribile episodio di Torino

Questo caso tragico non è un incidente isolato. Un recente episodio a Torino ha gettato luce su un versante ancora più oscuro di questo crimine. In una storia agghiacciante, una madre di 48 anni è stata condannata a quattro anni e dieci mesi di carcere per aver scambiato video erotici della propria figlia minorenne in cambio di denaro.

Il processo, conclusosi il 19 settembre 2023, ha visto una condanna ancora più severa di quella richiesta dal pubblico ministero  con dieci mesi in più inflitti dal giudice. La madre aveva esercitato una pressione psicologica devastante sulla figlia minorenne, minacciandola e costringendola a partecipare a questa tragica attività.

La giovane vittima aveva inizialmente riferito agli inquirenti delle pressioni subite dalla madre per iscriversi a delle app d'incontri ma successivamente aveva ritrattato le accuse. Nei video compromettenti veniva coinvolto anche il suo ex fidanzato. Questa vicenda ha attirato l'attenzione anche del programma televisivo "Le Iene". La madre e la figlia erano state intervistate dalla "iene" Veronica Ruggeri.

La giornalista Veronica Ruggeri che si è occupata del caso

300 denunce per pedofilia nel 2023

Secondo la Polizia Postale, nel 2022, ben 1466 persone sono state denunciate in Italia per aver scaricato, condiviso e scambiato foto e video di abuso sessuale su minori. Anche nei primi tre mesi del 2023, il numero delle denunce rimane alto con 299 soggetti coinvolti. I pedofili sono spesso uomini italiani senza precedenti penali significativi e con un'età inferiore ai 50 anni.

Le autorità italiane stanno combattendo duramente contro la pedopornografia online con 149 arresti nel 2022 e 12 nei primi 3 mesi del 2023 legati a questi crimini. Le indagini che portano all'arresto coinvolgono spesso individui colti in flagrante, detentori di grandi quantità di materiale pedopornografico o abusanti di bambini e ragazzi.

Più sicurezza online per i minori

Nel 2023, sono stati segnalati 56 minori di età inferiore ai 13 anni adescati in rete e 34 vittime adolescenti (14-16 anni). Questi bambini vengono spesso presi di mira da adulti pedofili attraverso social network, app di videogiochi e messaggistica istantanea con lo scopo di coinvolgerli in conversazioni sessuali, proporre scambi di immagini intime e cercare di incontrarli di persona.

In un mondo sempre più connesso digitalmente, la sicurezza dei minori online diventa una priorità cruciale. Le autorità italiane stanno lavorando instancabilmente per proteggere i giovanissimi.Tuttavia, è responsabilità di tutti noi essere vigili e attenti affinché i minori possano navigare in modo sicuro e protetto nel mondo online.

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