Padre e figlio ladri in azione: colti dagli agenti con il bottino tra le mani
Gli Agenti stavano effettuando un servizio di controllo quando una macchina ha attirato la loro attenzione..
Gli Agenti stavano effettuando un servizio di controllo quando una macchina ha attirato la loro attenzione..
Ladri scoperti durante un servizio di controllo
Nella mattinata di sabato 26 ottobre 2019, intorno alle 8.30, durante un normale servizio di controllo del territorio a Pavia, una pattuglia della Polizia di Stato, transitando in frazione Cà della Terra (PV) e precisamente in via Lardirago ha notato un’autovettura Renault Clio di colore grigio con il motore accesso, ferma davanti ad un passo carrabile con la parte anteriore rivolta verso la carreggiata e il posteriore verso un portone condominiale, con a bordo un soggetto seduto a lato guida.
Il sospetto degli agenti
Gli operanti, insospettiti, hanno arrestato la marcia e dopo essere scesi dall'auto si sono portati verso l’auto in questione. A questo punto hanno avuto modo di vedere chiaramente la presenza di un altro soggetto nell’androne dello stabile davanti al quale era parcheggiata l’auto. Il soggetto, alla vista degli agenti, ha adagiato a terra un distributore automatico tipo cambia monete ed è uscito dall’androne portandosi in direzione della Clio.
Gli operanti hanno bloccato i due soggetti e li hanno identificati in F.P e F.A, padre e figlio di 51 e 24 anni. Successivamente, a seguito di perquisizione personale, all’interno dello zaino del 24enne sono stati trovati oggetti atti allo scasso che sono stati sequestrati. Padre e figlio hanno giustificato la loro presenza in quel luogo in quanto stavano aspettando un amico.
Slot machine forzate
Da accertamenti che sono seguiti, però, è risultato che la porta di una Sala Giochi, con uscita sull’androne del palazzo in questione, era stata forzata. Dal sopralluogo all’interno dei locali della sala slot è stato appurato che due slot machine erano state danneggiate. Inoltre, dopo la visione delle immagini del sistema di videosorveglianza si è potuto notare chiaramente un soggetto, che tramite arnesi da scasso, tentava di forzare due slot machine con esito negativo. A quel punto, dopo essere uscito dalla sala giochi, vi ha fatto ritorno in compagnia di un altro soggetto con il cui aiuto ha prelevato un cambia monete, riconosciuto come essere lo stesso che il 24enne aveva appoggiato a terra nell’androne del palazzo alla vista degli agenti.
La confessione del 24enne
Il 24enne, messo alle strette, ha fornito la versione dei fatti riferendo che alcuni giorni prima era stato contattato da un conoscente 35enne di nazionalità marocchina che gli aveva proposto di accompagnarlo a Cà della Terra per commettere un furto nella sala giochi in questione, conoscendo egli la dislocazione dei locali e sapendo della presenza del cambio monete. Il furto, però, messo in atto nella mattinata di sabato 26 ottobre, non è andato a buon fine a seguito dell’arrivo degli agenti. La stessa versione dei fatti è stata poi confermata anche dal padre del 24enne.
A questo punto padre e figlio sono stati arrestati con l’accusa di furto aggravato in concorso e portati presso la casa circondariale di Pavia in attesa dell’udienza di convalida. Il marocchino 35enne, che ha commissionato il furto, è riuscito a darsi alla fuga.