Orecchie d'asino al peggiore della classe, processata una maestra 62enne della scuola Montebolone
È successo all'istituto comprensivo Scopoli di Pavia, a sostenere l'accusa una docente e una collaboratrice
Accusata un'insegnante di una primaria di Pavia per abuso mezzi di correzione. Si parla di orecchie d'asino fatte indossare agli alunni e insulti di vario tipo. Al via il processo dopo la denuncia di due anni fa ma la difesa dichiara : "È tutto infondato". Poche settimane fa è successo un fatto analogo sempre a Pavia, il bullismo dell'insegnante fu scoperto dalla madre del bambino vittima delle sue angherie.
Il bullismo della maestra
Le orecchie d'asino come stigma del peggiore della classe, funzionava così nell'ottocento e fino a metà del secolo scorso. Invece è successo ancora nel 2020, non sembra vero. Una maestra 62enne che insegna nella scuola primaria Montebolone dell'Istituto Comprensivo Scopoli di Pavia ha fatto disegnare delle orecchie ad un'alunna e poi le ha mese in testa ad un bambino della classe.
Sempre all'interno di quell'aula c'era un altro piccolo studente definito asino. In testa aveva una corona di carta sulla quale capeggiava la scritta "Il re degli asini". E non solo, sarebbero ripetuti i casi in cui l'insegnante di Montebolone si è rivolta ai bambini definendoli "bestiacce", "imbecilli".
Agli alunni, qualcuno afferma specialmente originari di un altro paese, avrebbe detto frasi del tipo "sei un puzzone" o "dì a tua mamma di metterti vestiti puliti".
L'accusa, le testimonianza e la denuncia
Questi episodi hanno costato all'insegnante una denuncia. L'accusa è quella di abuso di mezzi di correzione e c'è stato un rinvio a giudizio.
Per questo la vicenda è venuta nota solamente con l'avvio del processo ai primi giorni di luglio 2022 davanti alla giudice Daniela Garlaschelli. A favore dell'accusa testimonia un'altra maestra. La donna era entrata nella classe della collega processata e aveva notato che un alunno indossava un paio di orecchie d'asino.
La testimone, mamma di un altro allievo, si è documentata meglio e ne ha parlato con la dirigente scolastica. Una collaboratrice scolastica ha poi confermato le dichiarazioni della maestra.
Così è stata presentata la denuncia ancora nel 2020. Inizialmente era stato aperto un fascicolo per maltrattamenti ma poi il reato è diventato quello di abuso di mezzi di correzione.
L'avvocato della difesa
Massimo Ceccarelli, avvocato dell'insegnante ha dichiarato che : "Sono tutte accuse infondate, la mia assistita è innocente e il processo lo dimostrerà".
Nonostante la denuncia la 62enne non ha ricevuto nessun procedimento disciplinare, ha continuato ad insegnare ed è prossima alla pensione. L'avvocato ha utilizzato questo fatto per avvalorare la falsità delle accuse.
"Se la stessa scuola ha ritenuto di non avviare un procedimento disciplinare significa che esistono forti dubbi sulla fondatezza delle accuse - sottolinea l'avvocato Ceccarelli - la mia cliente non c'entra nulla con la storia della coroncina e tutto il resto che le viene contestato".
Ad aumentare i dubbi un altro dettaglio. Nessuna famiglia si è costituita parte civile e molti genitori hanno espresso solidarietà alla maestra che da tantissimi anni lavorava nella scuola di Pavia.