Le indagini continuano

Omicidio Voghera, i legali della vittima: "Adriatici ha usato proiettili illegali"

Munizioni di tipo "dum dum" con un foro sull'ogiva per provocare maggiori ferite.

Omicidio Voghera, i legali della vittima: "Adriatici ha usato proiettili illegali"
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Omicidio Voghera, i legali della vittima affermano che l'assessore Massimo Adriatici ha sparato proiettili illegali.

"L’assessore Adriatici ha usato proiettili illegali"

Nuove accuse per l'assessore del Comune di Voghera, Massimo Adriatici, che lo scorso 21 luglio ha ucciso il 39enne marocchino Youns El Boussettanoui. Gli avvocati della vittima, Debora Piazza e Marco Romagnoli, in una memoria presentata al gip Maria Cristina Lapi sostengono che il proiettile esploso da Adriatici era illegale. Si tratterebbe di un proiettile di tipo "dum dum" ossia con un foro sull'ogiva per provocare maggiori ferite. Come riporta La Repubblica, secondo i legali della vittima, sia quello estratto dalla salma che i sette rimasti nel caricatore della pistola sono munizioni di tipo espansivo vietate dalla legge.

L'omicidio

Ancora da accertare cosa sia realmente successo quella tragica sera. E per meglio chiarirlo agli atti dell'inchiesta ci sono anche delle immagini riprese da una telecamera di sorveglianza in cui si vede il 39enne marocchino, avvicinare l'assessore leghista e colpirlo con un pugno dopo una breve discussione. Massimo Adriatici finisce a terra, poi si rialza, raccoglie il telefono e si sposta dall'inquadratura. E' in quel momento che molto probabilmente parte lo sparo. Attimi che però nel video non vengono ripresi.

Adriatici ha confessato che, in piazza Meardi a Voghera, prima di uccidere il trentottenne marocchino Youns El Boussetaoui, ha estratto l’arma dalla tasca dei pantaloni già nel momento in cui si avvicinava a lui: “Ero consapevole dell’elevata pericolosità del soggetto. Ho ritenuto di estrarre l’arma solo per mostrarla. Volevo solo che lui si accorgesse che io ero armato".

Eccesso colposo di legittima difesa

Dichiarazioni che hanno spinto il Gip Maria Cristina Lapi a confermare per l'assessore gli arresti domiciliari con l'accusa di eccesso colposo di legittima difesa. Lui si difende asserendo che il colpo che ha ucciso il 39enne è partito dalla sua pistola per sbaglio.

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