Omicidio Garlasco: "Tutta una macchinazione contro Andrea Sempio"
Il 37enne si è sottoposto questa mattina al test del DNA

Andrea Sempio, indagato dopo 18 anni dell'omicidio di Chiara Poggi, si è sottoposto oggi, giovedì 13 marzo 2025, al test del prelievo coattivo del test del Dna. Per quel delitto è già stato condannato Alberto Stasi.
Andrea Sempio si è sottoposto al test del Dna
Un ritorno nell’occhio del ciclone giudiziario per Andrea Sempio. Questa mattina, intorno alle 10, si è presentato alla caserma della scientifica di Milano per sottoporsi a un prelievo del DNA. Ad accompagnarlo, il suo avvocato Massimo Lovati, che all’uscita ha parlato con i cronisti respingendo con forza le accuse: “È tutta una macchinazione frutto della difesa".
L’indagine su Sempio, per omicidio in concorso, si riallaccia al caso dell’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 a Garlasco. Già nel 2016 il suo nome era comparso nell’inchiesta, a seguito di un’indagine difensiva degli avvocati di Alberto Stasi, condannato poi in via definitiva per l’omicidio. Quella pista, però, era stata archiviata.
Ieri Andrea Sempio ha compiuto 37 anni, ma il giorno del suo compleanno è trascorso nel silenzio, lontano dai riflettori. Un déjà-vu rispetto al 2016, quando, alla vigilia di Natale, si era ritrovato indagato per lo stesso delitto. Oggi, di nuovo al centro dell’attenzione mediatica e giudiziaria, si è preso qualche giorno di ferie dal lavoro in un negozio di telefonia.

Il legame con i Poggi e le prove già archiviate
Sempio, classe 1988, è un amico d’infanzia di Marco Poggi, il fratello di Chiara. I due hanno frequentato le stesse scuole e, all’epoca del delitto, Andrea era una presenza nota in casa Poggi.
Ma, Sempio ha dichiarato che il rapporto con Chiara Poggi era inesistente: “Si conoscevano solo di vista”. Lovati ha inoltre minimizzato le presunte prove a suo carico, ricordando che le impronte, lo scontrino e le tracce di DNA sotto le unghie di Chiara erano già state archiviate.
L'avvocato sempre in mattinata ha riferito ai cronisti che il suo assistito è sereno in quanto innocente e che Sempio inizialmente si è rifiutato di sottoporsi al test del DNA per "questioni procedurali".
I punti da chiarire
Le nuove indagini non si limitano però al test del DNA. Gli investigatori intendono riesaminare anche le impronte lasciate nella villetta di via Pascoli, in particolare quelle della scarpa insanguinata trovata sulla scena del crimine.
Il suo alibi si basava su uno scontrino di un parcheggio, emesso a Vigevano alle 10.18 del giorno dell’omicidio, quando il delitto, secondo le ricostruzioni, sarebbe avvenuto poco dopo le 9.10. Tuttavia, i tabulati telefonici lo collocavano a Garlasco in un orario compatibile con il crimine.
Il suo nome era anche comparso in tre telefonate (giudicate sospette) fatte alla vittima nei giorni precedenti all’omicidio. Tre chiamate brevissime che hanno attirato l'attenzione degli inquirenti in quanto Sempio sapeva benissimo che Chiara era a casa da sola e che il fratello, con i genitori, si trovava in vacanza.
Al centro delle nuove indagini anche le impronte digitali sul dispenser del sapone (utilizzato presumibilmente dall'assassino per lavarsi le mani dopo il delitto) e un capello lungo trovato nel lavandino.