LA SENTENZA

Omicidio Anila Ruci a Scaldasole, Osman Bylyku condannato a 22 anni e 6 mesi

La Corte d’Assise ha escluso l’aggravante della convivenza abituale. La vittima fu uccisa a coltellate nell’aprile 2023

Omicidio Anila Ruci a Scaldasole, Osman Bylyku condannato a 22 anni e 6 mesi
Pubblicato:

Osman Bylyku condannato a 22 anni e mezzo Osman Bylyku per l'omicidio di Anila Ruci avvenuto nell'aprile 2023 a Scaldasole. La Corte d’Assise ha escluso l’aggravante della convivenza abituale: la vittima uccisa a coltellate.

Osman Bylyku condannato a 22 anni e 6 mesi

Non l’ergastolo chiesto dalla procura, ma una condanna a 22 anni e 6 mesi di reclusione. È quanto ha stabilito la Corte d’Assise di Pavia per Osman Bylyku, 32 anni, ritenuto colpevole dell’omicidio volontario di Anila Ruci, 38 anni, trovata senza vita il 19 aprile 2023 nella sua abitazione di Scaldasole.

Esclusa l'aggravante della convivenza abituale

A pronunciarsi è stata la Corte presieduta dalla giudice Elena Stoppini, che ha escluso l’aggravante della convivenza abituale inizialmente contestata all’imputato. Una scelta che ha avuto un peso determinante sull'entità della pena, evitando il carcere a vita. La requisitoria della pubblica accusa, la pm Diletta Balduzzi, aveva chiesto l’ergastolo, sottolineando la gravità del delitto.

La difesa, rappresentata dall’avvocato Stefano De Felice, ha espresso soddisfazione per la decisione della Corte. Ora, come previsto dalla procedura, si attende il deposito delle motivazioni, da cui dipenderà l’eventuale decisione di ricorrere in appello.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Osman Bylyku viveva temporaneamente presso l’abitazione di Anila Ruci, ma non c’era tra i due una relazione affettiva stabile che potesse configurare una convivenza abituale nel senso richiesto dalla giurisprudenza. Una distinzione, quella tra semplice coabitazione e legame stabile, che la Corte ha ritenuto decisiva.

Il delitto

Il 19 aprile 2023, Bylyku era stato notato aggirarsi per le strade di Scaldasole con ferite da taglio al collo a un braccio e all'addome. Quando arrivarono i soccorsi per lui, nella stessa abitazione fu scoperto il corpo senza vita di Anila Ruci, colpita a morte con numerose coltellate. L’imputato, portato in ospedale per le cure, negò immediatamente ogni coinvolgimento. Da allora, ha scelto di non rilasciare ulteriori dichiarazioni nel corso dell’intero processo.

Restano tuttavia ancora alcuni punti oscuri, a partire dal movente, che non è mai stato chiarito nel corso dell’inchiesta. La Corte ha riconosciuto all’imputato le attenuanti generiche. Per la difesa, resta aperta la strada dell’appello, che verrà valutata dopo la lettura delle motivazioni della sentenza.

Commenti
Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali