Oggi inizia l'udienza preliminare sulla strage del Mottarone, anche il piccolo Eitan tra le parti civili
Il legale del bambino: "Un processo a 9 anni è un trauma, ma usciremo non appena si chiuderà la parte sui risarcimenti"
Nel corso della giornata di oggi, mercoledì 17 gennaio 2024, a due anni e mezzo di distanza dalla tragedia avvenuta il 23 maggio 2021, avrà inizio nel Tribunale di Verbania (Piemonte) l'udienza preliminare sulla strage del Mottarone. Tra le parti civili nel processo ci sarà il piccolo Eitan Biran, bimbo di 9 anni (erano 6 all'epoca dell'incidente), unico sopravvissuto alla caduta al suolo della funivia nella quale morirono sul colpo 14 persone tra cui i suoi genitori e il fratello. Attualmente il piccolo vive con la zia paterna Aya Biran a Travacò Siccomario, Comune in provincia di Pavia.
"Stare in un processo penale a 9 anni è un trauma - ha affermato Fabrizio Ventimiglia, legale di Eitan - ma usciremo non appena si chiuderà la parte sui risarcimenti".
Eitan tra le parti civili nel processo sulla strage del Mottarone
Il 23 maggio 2021, in un giorno mite e soleggiato di metà primavera, la cronaca nazionale venne scossa di punto in bianco da una notizia da pelle d'oca. Un tragico incidente, infatti, aveva interessato la funivia del Mottarone, montagna a cavallo dei laghi Maggiore e d'Orta tra le province di Novara e Verbano-Cusio-Ossola (Piemonte).
Le immagini della strage ce le ricordiamo tutti. Il cavo trainante che si spezza, la cabina numero 3 che ha un improvviso strappo all’indietro e che comincia una corsa verso valle, sostenuta dal cavo portante. Raggiunti i cento chilometri all’ora, nell’oltrepassare il pilone di sostegno, fa poi un balzo violento, si sgancia dal cavo portante e precipita a terra, rotolando ancore decine di metri prima di schiantarsi contro un albero.
A bordo della funivia si trovavano 15 passeggeri, tutti tragicamente deceduti a seguito dell'incidente, tranne un bimbo di soli 6 anni, miracolosamente sopravvissuto all'impatto al suolo della cabina. Il piccolo si chiama Eitan Biran, figlio di Amit Biran e Peleg Tal, coppia di coniugi residente a Pavia, e fratello di Tom, bambino di 2 anni. Loro tre, insieme ai bisnonni Barbara Konisky e Itshak Cohen, purtroppo, hanno perso la vita nella strage del Mottarone.
A distanza di due anni e mezzo dalla tragedia, oggi, mercoledì 17 gennaio 2024, nel Tribunale di Verbania avrà inizio l'udienza preliminare sull'incidente della funivia piemontese. Tra le parti civili a processo ci sarà anche il piccolo Eitan Biran che ora ha 9 anni.
"Un processo a 9 anni è un trauma, ma ne usciremo presto"
Il coinvolgimento di Eitan tra le parti civile è un passaggio necessario ai fini delle pratiche processuali legate ai risarcimenti, eppure, come si può ben pensare, la cosa potrebbe avere dei risvolti psicologici significativi sul bimbo.
Su questa aspetto, nelle ore che hanno preceduto l'inizio dell'udienza preliminare, si è espresso Fabrizio Ventimiglia, avvocato di Eitan:
"Sotto il profilo dei risarcimenti ci sono buone possibilità per chiudere abbastanza presto - ha dichiarato il legale del bimbo - l'interesse principale di tutti è che il bambino stia lontano dalle questioni del processo e dalla mediaticità. Eitan - ha aggiunto - ne ha già vissute troppe e deve frequentare la scuola, gli amici".
Alla domanda sulle sue condizioni di salute, l'avvocato ha poi risposto così:
"Da un punto di vista fisico sta meglio, è una sorta di miracolato - ha affermato - Da un punto di vista psichico è impossibile rispondere, è con gli anni che si vedono i riflessi di una tragedia simile. È circondato dall'affetto di tutta la sua famiglia, degli amici e dei compagni, fa una vita normale, ma è importante che non subisca altri traumi. Stare in un processo penale a 9 anni è un trauma - ha concluso - per questo non vogliamo assolutamente starci. Speriamo di arrivare al più presto anche noi alla definizione del risarcimento in modo da garantire a Eitan il miglior futuro possibile".
Il piccolo Eitan, in tal senso, avrebbe già ottenuto un risarcimento di quasi un milione di euro. Per il bimbo, però, questo si tratterebbe di un acconto perché andrebbe ancora valutato, infatti, il danno psicologico subito a seguito del tragico evento.
Strage del Mottarone, chi sono gli indagati
A partire dalla giornata di oggi toccherà al gup Rosa Maria Fornelli decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio, avanzata dal pm Laura Carrera e dal Procuratore Olimpia Bossi, di Luigi Nerini, titolare della Ferrovie del Mottarone, di Enrico Perocchio e Gabriele Tadini, allora rispettivamente direttore d'esercizio e capo servizio dell'impianto.
La proposta di processo riguarda anche Anton Seeber, presidente del cda di Leitner, il gruppo incaricato della manutenzione dell'impianto di risalita, Martin Leitner, consigliere delegato, Peter Rabanser, responsabile del customer service e poi le due stesse società.
Le ipotesi di reato avanzate dall'accusa sono attentato alla sicurezza dei trasporti, rimozione o omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro, disastro colposo, omicidio plurimo colposo, lesioni colpose gravissime. Per Perocchio e Tadini, che sono destinatari della misura decisa dalla Cassazione della sospensione per un anno dall'esercizio dell'attività di impresa e professionale, si parlerebbe anche di falso.
Eitan vive nel Pavese con la zia
Oggi il piccolo Eitan Biran vive a Travacò Siccomario, in provincia di Pavia, con la zia paterna Aya Biran. Per la custodia del minore, a seguito della tragedia del Mottarone, era scoppiata una vera e propria battaglia fra i parenti, con tanto di allontanamento in Israele del nonno materno Shmuel Peleg con il piccolo a seguito (poi riportato in Italia, dalla zia affidataria).
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