Nocciole, a Pavia le maggiori superfici dedicate a queste piante

Ass. Rolfi: "Un piano per sviluppare le coltivazioni lombarde, stop a quelle turche".

Nocciole, a Pavia le maggiori superfici dedicate a queste piante
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Nocciole, la provincia di Pavia insieme a quella di Brescia possiede le maggiori superfici dedicate a queste piante. Assessore Rolfi: "Un piano per sviluppare le coltivazioni lombarde, stop a quelle turche".

Nocciole, a Pavia le maggiori superfici dedicate a queste piante

"La Regione Lombardia intende promuovere lo sviluppo della corilicultura come opportunità di reddito per i giovani agricoltori".

Lo ha detto l'assessore all'Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi della Regione Lombardia presentando il piano regionale di lavoro per l'incremento delle superfici coltivate a nocciolo e lo sviluppo della filiera anche in un'ottica di distretto produttivo.

"È un mercato dal potenziale enorme - ha proseguito - una coltivazione redditizia, sostenibile e non costosa. Le grandi aziende di lavorazione della nocciola guardano alla materia prima italiana come opportunità soprattutto per la sicurezza alimentare. La Lombardia vuole sfruttare questa occasione per dare alle aziende dolciarie nocciole lombarde e non quelle importate dalla Turchia che hanno elevati livelli di aflatossine".

Italia primo produttore europeo

L'Italia con circa 70/80 mila ettari dislocati tra Piemonte, Lazio, Campania e Sicilia, e con produzioni oscillanti tra 100 mila e 130 mila tonnellate all'anno, è il primo produttore di nocciole europeo e secondo al mondo dopo la Turchia. I flussi commerciali nel recente periodo evidenziano una richiesta crescente di nocciole da parte dell'industria dolciaria.

Pavia e Brescia le aree più produttive

In Lombardia sono censiti circa 130 ettari di nocciolo. Brescia e Pavia sono le province con maggiore superficie. Questa offerta interna è insufficiente e di conseguenza c'è un incremento delle importazioni dall'estero, in particolare dalla Turchia.

Regione Lombardia avvierà un piano di lavoro che prevede:

- Attività di ricerca e di sperimentazione al fine di applicare
tecniche innovative

- Attività di divulgazione e disseminazione per stimolare
l'ampliamento della platea di potenziali interessati

- Assistenza tecnica ed accompagnamento alle aziende

- Individuazione delle misure finanziarie di sostegno adeguate
sia nell'attuale che nella prossima programmazione comunitaria

- Promozione di accordi di filiera con il settore della
trasformazione.

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