ANNUNCIATO RICORSO

Molestie su 11 specializzande, Francesco Mojoli licenziato anche dal San Matteo

L’ex primario di Rianimazione 1 perde il posto in ospedale dopo l’espulsione dall’Università di Pavia

Molestie su 11 specializzande, Francesco Mojoli licenziato anche dal San Matteo
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Anche il San Matteo licenzia Francesco Mojoli, l'ex primario di Rianimazione 1 accusato di molestie su 11 specializzande, perde il posto in ospedale dopo l’espulsione dall’Università di Pavia. I legali annunciano ricorso.

Mojoli licenziato anche dal San Matteo

Nuovo colpo per Francesco Mojoli. Dopo la destituzione dall’Università di Pavia, arriva anche il licenziamento dal Policlinico San Matteo. Il medico, ex primario della Rianimazione 1 e docente universitario, ha patteggiato due anni di reclusione per molestie sessuali ai danni di undici specializzande. Ora, con un decreto firmato dal direttore generale Vincenzo Petronella, l’ospedale ha ufficializzato la cessazione del suo incarico.

La destituzione dall'Università di Pavia

Il licenziamento da parte dell’ospedale segue a ruota il provvedimento adottato dall’Università di Pavia. Mercoledì, infatti, l’ateneo ha decretato la destituzione immediata di Mojoli dai suoi ruoli accademici, in conformità al parere vincolante espresso dal collegio di disciplina. Il consiglio di amministrazione ha preso atto della valutazione degli atti del procedimento penale, arrivando alla conclusione che la misura più adeguata fosse l’espulsione. Con questo atto, Mojoli ha perso il suo status di dipendente universitario. Il San Matteo ha agito di conseguenza, dato che il reparto di Rianimazione 1 è gestito in convenzione con l’Università.

Già sospeso

Mojoli era già stato sospeso dallo scorso dicembre, dopo il patteggiamento che ha previsto la pena sospesa e l’obbligo di seguire un percorso psicologico antiviolenza. Al suo posto, l’ospedale aveva già nominato ad interim Luca Ansaloni, direttore del dipartimento di Emergenza-urgenza.

Il ricorso

Nonostante la doppia destituzione, la vicenda potrebbe non essere conclusa. Gli avvocati dell’ex primario hanno annunciato l’intenzione di presentare ricorso al tribunale amministrativo regionale contro la decisione dell’Università di Pavia.

Secondo la difesa, ci sarebbero diversi elementi per contestare la validità del provvedimento accademico. Il caso, dunque, sembra destinato a trascinarsi ancora nei prossimi mesi, con un possibile braccio di ferro giudiziario tra l’ex medico e le istituzioni che lo hanno allontanato.

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