Minacce e sputi a Pavia, al presidio per Ilaria Salis irrompono i neofascisti
Immediato l'intervento delle forze dell'ordine per evitare che le provocazioni degli estremisti degenerassero in violenza fisica
In piazza c'erano principalmente giovani universitari e liceali che sono stati minacciati di violenze dagli estremisti.
Pavia, le minacce dei neofascisti al presidio per Salis
Nel corso del tardo pomeriggio di ieri, venerdì 23 febbraio, si è tenuta in piazza della Vittoria a Pavia, una manifestazione pacifica per chiedere la liberazione di Ilaria Salis, attivista e insegnante italiana detenuta in condizioni terribili in Ungheria. L'incontro è stato interrotto da un gruppo di individui dell'estrema destra che hanno minacciato e sputato addosso ai manifestanti.
Piazza della Vittoria a Pavia:
Erano in cinque, tutti con i giubbotti neri e le teste rasate, neofascisti con intenti provocatori e violenti che si sono gettati con veemenza contro il presidio. In piazza c'erano principalmente giovani universitari e liceali che sono stati minacciati di violenze dagli estremisti. Oltre alle minacce anche sputi.
Fortunatamente sono intervenute prontamente le forze dell'ordine, un gruppo di poliziotti e militari ha evitato che le provocazioni e le minacce degenerassero in violenza fisica e hanno tenuto la situazione sotto controllo.
Il video dello scontro dopo l'incursione degli estremisti pubblicato sui social dall'organizzatore del presidio:
Il presidio per Ilaria Salis
Il presidio, indetto dall'attivista della Rete antifascista Mauro Vanetti, mirava a esprimere pacificamente solidarietà nei confronti di Ilaria Salis, maestra di scuola elementare e attivista detenuta in Ungheria dal febbraio 2023. La Salis, nota per il suo impegno politico e sociale fin dai tempi del liceo, è stata accusata di lesioni aggravate nei confronti di alcuni manifestanti di estrema destra durante una protesta a Budapest.
Le accuse contro di lei sono state oggetto di polemiche ma a sconvolgere sono state specialmente le condizioni detentive che ha dovuto affrontare suscitando un acceso dibattito sul trattamento riservato ai prigionieri. In tribunale è apparsa legata come un cane. Il presidente Orbán ha detto che sono le stesse condizioni degli imputati negli Stati Uniti ma in Europa non funziona così.
Attualmente, la famiglia della Salis sta sperando che venga concessa alla figlia la misura cautelare degli arresti domiciliari e si sta impegnando nella ricerca di un appartamento per lei a Budapest. La possibilità di estradizione è stata esclusa poiché la Salis non ha ricevuto condanne in Italia.
Be… La maestrina era partita con altri estremisti di sinistra appositamente per andare a manganellare estremisti di destra… Non è strano che gli estremisti di destra non la amino…
Spero che costoro siano stati almeno identificati