La Guardia di Finanza, coordinata dalla DDA di Milano, ha smantellato un’organizzazione armata legata alla ‘ndrangheta, arrestando 15 persone per traffico internazionale di cocaina dal Sud America. L’indagine ha rivelato una rete criminale sofisticata attiva tra Lombardia, Calabria e con ramificazioni europee e internazionali.
Traffico internazionale di droga
Nella mattinata del 14 ottobre 2025, i finanzieri del Comando Provinciale di Milano, insieme al Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata, hanno dato esecuzione a un’ordinanza che dispone misure cautelari per 15 indagati. Dodici sono stati portati in carcere, mentre tre sono agli arresti domiciliari.
Come riportato in un comunicato della Guardia di Finanza di Milano diffuso il 14 ottobre 2025, l’inchiesta, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia, ha colpito un’organizzazione criminale armata composta da membri della ‘ndrangheta della Locride, accusati di aver organizzato e finanziato un traffico internazionale di sostanze stupefacenti provenienti dal Sud America.
Rete operante tra Lombardia e Calabria
Le indagini hanno rivelato una rete operante tra Lombardia e Calabria, capace di movimentare, in poco più di un anno, cocaina per un controvalore superiore a 18 milioni di euro. Gli indagati utilizzavano strumenti di messaggistica criptata e mantenevano contatti diretti con consorterie criminali campane e albanesi, riuscendo a importare grandi quantità di droga destinate alle principali piazze di spaccio lombarde.
Ramificazioni internazionali
L’operazione ha evidenziato collegamenti con organizzazioni criminali albanesi e ramificazioni in Nord Europa e Sud America. Il gruppo reimpiegava i proventi illeciti in operazioni finanziarie internazionali. Sono emersi legami stretti tra le ‘ndrine “Papalia-Carciuto”, “Marando-Trimboli” e “Barbaro ‘U Castanu” e un gruppo camorristico satellite del clan Di Lauro di Napoli, confermando l’ampiezza e la trasversalità degli interessi criminali.
L’organizzazione criminale
Ogni componente dell’organizzazione aveva un ruolo chiave, spesso coinvolto in più consorterie e con responsabilità significative nel narcotraffico. L’indagine ha documentato come organizzatori e acquirenti fossero leader di autonome organizzazioni dedite al traffico di cocaina, pur operando all’interno della stessa struttura criminale. La loro esperienza e le connessioni pregresse hanno permesso un aumento consistente delle quantità di stupefacente trattate.
Le intercettazioni
Determinante per l’indagine è stata l’acquisizione di comunicazioni tramite Europol e Ordini Europei d’Indagine, che hanno permesso di decodificare messaggi su dispositivi criptati di ultima generazione. Gli indagati utilizzavano sistemi informali di trasferimento di denaro, noti come lei ch’ien, per gestire i pagamenti internazionali legati al narcotraffico.
Perquisizioni anche a Pavia
Sono state eseguite perquisizioni nelle province di Milano, Pavia e Reggio Calabria, con l’ausilio di unità cinofile specializzate nel rilevamento di droghe e denaro contante. In particolare nel Pavese, a Casorate Primo, sarebbe arrivato un carico di 240 chili di cocaina intercettato dagli uomini della Guardia di Finanza.
L’operazione conferma l’efficacia della collaborazione tra Autorità Giudiziaria e Guardia di Finanza nel contrasto al narcotraffico e ad altre forme di criminalità economica, a tutela dell’economia legale e della sicurezza della collettività.