Maxi blitz in carcere a Pavia, sequestrati cellulari e droga
Scoperti sei telefoni e 200 grammi di hashish. Il SAPPE denuncia: "Ingressi illeciti sempre più frequenti"

Blitz della Polizia Penitenziaria in carcere a Pavia, sequestrati 6 telefoni cellulari e 200 grammi di hashish.
Sequestri in carcere a Pavia
Un'operazione straordinaria della Polizia Penitenziaria ha portato al sequestro di sei telefoni cellulari e 200 grammi di hashish all’interno del carcere di Pavia. La notizia è stata resa nota dal Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPE) attraverso il segretario della Lombardia, Alfonso Greco, che ha elogiato il lavoro degli agenti impegnati nella sicurezza dell’istituto.
La perquisizione straordinaria, effettuata alcuni giorni fa, ha permesso di individuare e sequestrare dispositivi e sostanze stupefacenti destinati ai detenuti. Un’operazione che evidenzia le difficoltà con cui la polizia penitenziaria deve confrontarsi quotidianamente per contrastare l’ingresso illecito di oggetti proibiti all’interno delle strutture carcerarie.
Il SAPPE ha voluto sottolineare l’impegno del personale, che, nonostante le difficoltà, continua a garantire la sicurezza dell’istituto con professionalità e spirito di sacrificio.
"Ingressi illeciti sempre più sofisticati"
Donato Capece, segretario generale del SAPPE, ha ribadito che il fenomeno dell’ingresso illecito di telefoni cellulari è ormai fuori controllo. “Non si contano più i rinvenimenti e i sequestri di questi piccoli apparecchi”, ha dichiarato, evidenziando come le modalità di introduzione stiano diventando sempre più sofisticate, inclusa l’ormai diffusa pratica di utilizzo di droni per il trasporto di dispositivi e sostanze.
Nonostante la recente introduzione nel Codice Penale di pene severe (da uno a quattro anni di reclusione) per chi introduce e detiene illecitamente telefonini in carcere, il fenomeno non sembra in diminuzione. Capece ha sottolineato che da oltre dieci anni il SAPPE chiede provvedimenti concreti, come la schermatura delle sezioni detentive e delle celle, per impedire l’uso di dispositivi elettronici non autorizzati.
Un problema irrisolto
L’operazione al carcere di Pavia conferma come la lotta all’introduzione illecita di telefoni e droga sia ancora lontana dall’essere vinta. Gli agenti della polizia penitenziaria continuano a svolgere un ruolo fondamentale nel mantenimento della sicurezza all’interno degli istituti, ma, come evidenziano i sindacati, senza strumenti adeguati il contrasto a questo fenomeno rischia di restare inefficace.
La richiesta è chiara: servono misure drastiche e un intervento immediato per arginare un problema sempre più diffuso nei penitenziari italiani.