Mattia Maestri, il "Paziente 1", indagato per epidemia colposa: caso archiviato
L'inchiesta, iniziata un anno e mezzo fa, è stata archiviata dal giudice per le indagini preliminari.
Dopo un anno e mezzo la Procura di Lodi ha chiuso le indagini per epidemia colposa: l'indagato Mattia Maestri, il "Paziente uno" di Codogno, non ha violato nessuna norma secondo gli inquirenti, motivo che ha spinto a chiedere l'archiviazione del caso.
L'indagine per epidemia colposa
Il Gip ha archiviato l'accusa nei confronti di Mattia Maestri di "epidemia colposa" dopo che la Procura, a conclusione delle indagini, aveva richiesto l'archiviazione del caso.
Un anno e mezzo fa era stato aperto un fascicolo per appurare se il cosiddetto "Paziente 1", fosse o meno stato fin da subito sincero relativamente ai contatti avuti nei giorni precedenti al ricovero in ospedale a Codogno, dove era stato riconosciuto come il fantomatico primo caso appurato di Coronavirus.
Secondo le indagini Maestri non avrebbe nascosto nulla ai medici, motivo che ha portato all'archiviazione del caso.
Il caso del "Paziente 1" di Codogno
Era il 22 febbraio 2020 quando Mattia entra in condizioni critiche all’ospedale di Codogno dando di fatto il via all'emergenza pandemica in Italia. Trasferito dopo poche ore al San Matteo di Pavia Maestri rimase 18 giorni intubato in rianimazione, poi la lenta ripresa fino alle dimissioni dal policlinico il 21 marzo.
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Potè così tornare a casa dalla sua famiglia, ed assistere alla nascita della figlia Giulia. La moglie Valentina e la madre di Mattia, anche loro contagiate dal Covid, sono riuscite a guarire: non è stato così per il padre, che purtroppo è stato sconfitto dal Covid.