Maltempo in Lomellina: Regione chiede stato emergenza per calamità inizio ottobre
Gravi i dissesti sugli argini dei Fiumi Sesia e Po che hanno determinato rischio per la popolazione e danni all'agricoltura.
Maltempo, chiesto stato di emergenza per calamità inizio ottobre in Lomellina. Danni stimati per 77 milioni.
Maltempo in Lomellina: chiesto stato di emergenza per calamità inizio ottobre
Regione Lombardia ha chiesto al Governo lo stato di emergenza per il maltempo che ha colpito in particolare le Alpi Orobiche, la Lomellina e la Valtellina. I fenomeni meteorologici si sono verificati soprattutto dal 2 al 5 ottobre scorsi. Lo comunicano il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e l'assessore regionale al Territorio e Protezione civile Pietro Foroni.
"Nella lettera inviata al presidente del Consiglio dei Ministri - ha spiegato il presidente - si sottolinea che nei primi giorni del mese di ottobre si sono verificati fenomeni meteorologici di significativa intensità, che hanno causato danni diffusi in tutta la Lombardia, colpendo un territorio già provato da fenomeni calamitosi nei mesi precedenti. A questo punto ci aspettiamo una risposta celere da parte del Governo".
L'evento in questione, in particolare, ha iniziato a manifestarsi con particolare intensità nel pomeriggio di venerdì 2 ottobre e si è protratto per i giorni successivi.
Fiumi esondati, frane e alberi caduti
"Sulla Lombardia - ha sottolineato l'assessore - sono caduti quantitativi di pioggia con picchi oltre i 400 millimetri, soprattutto nella zona Alpi Orobiche, Valtellina e Lomellina, accompagnati da forti raffiche di vento. Il maltempo ha provocato un repentino innalzamento dei livelli dei corsi d'acqua e un'imbibizione dei terreni, dando luogo a numerosi eventi franosi che hanno interrotto strade provinciali e comunali. Inoltre, è stata compromessa la funzionalità idraulica di numerosi alvei".
L'azione del vento ha provocato anche numerose cadute di alberi. Sono state interrotte le vie di comunicazione e le reti elettriche. In alcuni casi è stata interrotta anche la distribuzione dell'energia elettrica. Alcuni nuclei abitati poi sono rimasti isolati da frane.
"Tra questi - ha aggiunto Foroni - vorrei ricordare gli abitati di Cusio e Averara in provincia di Bergamo, Sondalo località Fumero e Gerola Alta in provincia di Sondrio. Danni anche a A Corteno Golgi in provincia di Brescia. Complessivamente sono state coinvolte circa 150 persone".
Le zone colpite e i danni complessivi
I danni complessivi, secondo una prima stima, ammontano a circa 77 milioni di euro. Di questi, 22 riguardano le infrastrutture e 42 il territorio. Il resto riguarda le abitazioni e le attività produttive ed economiche.
Le provincie più colpite sono quelle di Bergamo, Brescia, Como, Lecco, Pavia, Sondrio e Varese. Non sono stati risparmiati neppure i territori confinanti con la Regione Piemonte. Gravi i dissesti sugli argini dei Fiumi Sesia e Po che hanno determinato rischio per la popolazione e danni all'agricoltura.
"Regione Lombardia - ha concluso Foroni - è intervenuta con il sistema di Protezione Civile, allertando e coinvolgendo le strutture locali ed il volontariato territoriale per le azioni di supporto alla popolazione. Misure simili ed altrettanto rilevanti sia in termini economici che di impegno del Volontariato sono state messe in campo per gli eventi di giugno, luglio e fine agosto".