Convegno internazionale

Le cure mediche: 130 studiosi da tutto il mondo in un convegno organizzato dall'Università di Pavia

"La città e la cura. Spazi, istituzioni, strategie, memoria": dalla prevenzione, alle terapie, alle urgenze, alla riabilitazione, alla degenza, nelle diverse epoche e in diversi contesti geografici e culturali.

Le cure mediche: 130 studiosi da tutto il mondo in un convegno organizzato dall'Università di Pavia
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Convegno internazionale dal 10 al 12 settembre 2020 organizzato dall’Università di Pavia e dall’AISU International, Associazione italiana di storia urbana: interventi di oltre 130 studiosi da tutto il mondo collegati in remoto.

Convegno internazionale

Un convegno che ha l’obiettivo di far emergere diverse forme di attenzione e concezione delle cure – analizzate nei diversi momenti dalla prevenzione, alle terapie, alle urgenze, alla riabilitazione, alla degenza – nelle diverse epoche e in diversi contesti geografici e culturali in relazione alla storia urbana. In tal senso, nella selezione dei contributi è stato tenuto conto anche della possibilità di articolare gli interventi – molti di pregnante attualità – per dar conto di cronologie, città di diverse dimensioni, casi studio, ambiti di ricerca.
L'evento si svolgerà online dal 10 al 12 settembre coinvolgendo 130 ricercatori ed esperti internazionali.

Le cure mediche

La città è stata da sempre luogo privilegiato delle cure mediche, sebbene sia stata percepita (in alcuni momenti storici) anche come il luogo dove il corpo si ammalava. Essa ha elaborato, di contro, strumenti e spazi idonei in cui trovare i rimedi alle malattie. Cambiamenti politici, istituzionali, culturali e scientifici hanno determinato antichi e nuovi spazi nelle città deputati alle terapie e al benessere. Da religiose a scientifiche, la visione e l’organizzazione della cura come tema sociale e culturale hanno generato – nelle diverse epoche – modi, strategie, pratiche e consuetudini che hanno influito alla grande scala della storia urbana, come sugli sviluppi e sulle trasformazioni dei diversi luoghi deputati nelle città, o alternativamente estromessi al di fuori dalle città. Separazioni di genere, internamenti di infermi speciali, distinzioni connesse a religioni, etnie o età, specializzazioni di funzioni, costrizioni e emancipazioni nelle forme della cura attiva e passiva, liberalità, privilegi ed élite, hanno trovato specificazione nei tempi e nei luoghi connotando le città. In alcuni casi, la rilevanza di tali funzioni è divenuta tale da richiedere una specializzazione di alcune parti urbane, accresciuta dalla convergenza tra scienza della cura e luoghi dell’elaborazione e della trasmissione della conoscenza medica. In tale contesto è anche da inquadrare il dibattito recente sulle cittadelle della salute per la definizione di nuove funzioni che possono assumere intere parti urbane.

Se la scienza medica e le cure sono profondamente mutate e antiche convinzioni ne risultano rivoluzionate, il passato delle cure è fortemente connesso al presente delle città, ancora di più se queste sono segnate da pandemie come quella da COVID-19 che stiamo vivendo. Lo studio degli spazi e delle strategie connesse al ruolo giocato dalla città in questo campo è anche un’occasione per accrescere la conoscenza di un patrimonio culturale specifico del passato, spesso ancora in uso, talvolta di notevole rilevanza artistica, ma più spesso percepito come obsoleto per i suoi significati storici e culturali. Al tale patrimonio tangibile si unisce il patrimonio intangibile di una storia fortemente legata alla collettività e al suo benessere, nel passato e nel presente, e dunque intrecciata a tensioni sociali e culturali, e alla loro rappresentazione.

In un momento in cui si sta dunque vivendo il dramma mondiale della pandemia, questo convegno intende promuovere una riflessione sui temi e sui luoghi della cura, dalle città tardo-medievali fino alle città contemporanee. Gli studiosi hanno formulato proposte su casi studio o su argomenti trasversali, attraverso varie prospettive disciplinari o interdisciplinari, con l’obiettivo di ampliare lo stato degli studi nella materia articolando il campo della storia urbana. I contributi affrontano temi che spaziano da questioni connesse alle cure (quali l’isolamento, la carità, l’organizzazione scientifica, ecc.), a elementi spaziali e distributivi o tipologie architettoniche (per es. i padiglioni, la corsia, la cappella, ecc.), a pratiche sociali (per es. rispetto a stili di vita, a disabilità, o a certe ritualità), culturali (si veda il fenomeno del salutismo), istituzionali e amministrative nella gestione ordinaria e straordinaria (per es. nei casi di epidemie o eventi catastrofici), all’impatto su quartieri o aree urbane specializzate (per es. i policlinici).

Le modalità di accesso

Il convegno è realizzato in remoto. Si tratta di una necessità contingente, ma che è stata interpretata come sfida, piuttosto che come rinuncia, sia per l’AISU sia per l’Università di Pavia. Per tale motivo, l’AISU e l’Università di Pavia offrono un format innovativo di convegno online con:

  • tempi per la comunicazione orale serrati;
  • integrazione di comunicazioni live da remoto e contenuti video pre-prodotti e trasmessi durante l’evento;
  • modalità di interazione a distanza;
  • possibilità di download, riservato agli iscritti al convegno, degli abstract dei contributi;
  • contributi “out of the box” di studiosi e personalità esterne al perimetro scientifico disciplinare del congresso ma tali da apportare un contributo utile di visione e prospettiva.

Buona parte dei contributi dei partecipanti al convegno sono preregistrati in video e sono visualizzabili tramite il sito dell’AISU. I video sono accessibili, loggandosi, ai Soci AISU in regola con le quote, prima, durante e dopo il convegno, e agli Iscritti al convegno, prima e durante il convegno; mentre saranno accessibili a tutti durante i tre giorni del convegno.

Nove tavole rotonde

Nei tre giorni gli studiosi collegati in remoto animeranno 9 tavole rotonde tematiche dedicate al tema della città e la cura dal passato alla contemporaneità:

1: La gestione della cura tra amministrazioni ordinarie e momenti di crisi sanitarie;
2. I luoghi della cura tra Medioevo ed età moderna;
3. Da sacri ad assistenziali: i luoghi della cura tra carità, ordini religiosi e culto dei santi;
4. Le città nelle città: gli ospedali psichiatrici;
5. Il patrimonio edilizio della cura tra conservazione, usi e riusi;
6. I luoghi della cura in età contemporanea;
7. Igienismo e igienismi. Piani di risanamento e trasformazioni urbane;
8. La pianificazione e la cura;
9. Progettare la cura.

Il convegno era stato previsto su due giorni, 10 e 11 settembre 2020, ma il notevole successo della call ha convinto gli organizzatori a estendere alla mattina del 12 settembre lo svolgimento dei lavori.

Durante i tre giorni saranno dunque collegati oltre 130 studiosi provenienti da università, istituzioni e società italiane e internazionali.

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