L’assedio delle logistiche in Provincia di Pavia: "Consumo di suolo senza reali ricadute occupazionali"
E' la denuncia di CNA Pavia.
L’assedio delle logistiche in Provincia di Pavia, CNA denuncia da anni il consumo di suolo senza reali ricadute occupazionali.
L’assedio delle logistiche in Provincia di Pavia
Ancora una volta leggiamo della volontà di insediare nuove logistiche nella nostra Provincia, utilizzando la prospettiva di nuovi posti di lavoro a giustificazione. La nostra associazione denuncia da anni l’impatto negativo di questo genere di investimenti sul nostro territorio.
In Provincia di Pavia sono ormai circa una trentina le logistiche di grandi dimensioni. Gli effetti che hanno avuto sono sotto gli occhi o - meglio - sotto le ruote e i nei polmoni di tutti: lavoro non qualificato, nessun indotto che genera sviluppo, strade provinciali malridotte ed il rapporto posti di lavoro per mq occupato a dir poco risibile.
Nemmeno le aziende di trasporto locali hanno tratto beneficio dall’espansione delle logistiche: dai dati camerali infatti riscontriamo un costante calo delle imprese di trasporto locali, che non sono mai coinvolte nei servizi di movimentazione merci di questi colossi.
CNA ritiene necessario istituire un coordinamento provinciale quando si parla di insediamenti così impattanti sul nostro territorio. È evidente che gli oneri di urbanizzazione portino i Comuni ad avere interesse a concedere le autorizzazioni necessarie, ma non crediamo che questo modus operandi frammentato possa portare ad uno sviluppo effettivo del territorio. Anche il sovraccarico del traffico sulle strade provinciali ha già determinato un serio peggioramento e decadimento delle stesse, un rallentamento complessivo della velocità media, con effetti negativi sia per le aziende che per la cittadinanza, ed un ulteriore aumento dei livelli di inquinamento, già tra i più alti della regione.
Le logistiche aumentano il traffico sulle nostre strade senza portare lavoro alle aziende del territorio, rallentano la velocità media di percorrenza delle strade, e portano i Comuni ad applicare divieti di transito ai mezzi pesanti che vanno a colpire, quelli sì, le aziende locali, sia di trasporto, che manifatturiere e del settore edile. Serve progettare ed indirizzare lo sviluppo economico della nostra Provincia in una direzione che non debba prevedere come conseguenza la devastazione del nostro territorio: innovazione tecnologica, agroalimentare e turismo dovrebbero essere la nostra strada maestra. Questi obiettivi sono antitetici alla “logisticizzazione” della Provincia.
Nel frattempo, CNA insiste nel richiedere alla Provincia di aggiornare il Piano della viabilità extracomunale sulla base dei cambiamenti intervenuti a seguito dell’espansione incontrollata degli insediamenti logistici ed il depauperamento della rete stradale e delle principali infrastrutture".