La storia di Giulia Leone, stroncata dalla Neurofibromatosi a 23 anni
La storia della sua vita racchiusa nelle sue parole e raccontata attraverso i social
La scomparsa di Giulia Leone, giovane 23enne di Gambolò, ha scosso l'intera comunità e non solo. Raccontava la sua storia sui social, rendendo partecipi le persone che la seguivano. Nonostante la difficoltà nell'affrontare la malattia, lei era ed è, un esempio da seguire.
La storia di Giulia Leone
Si è spenta mercoledì 16 ottobre 2024, a seguito di una travagliata lotta contro la malattia. Era affetta da Neurofibromatosi, una malattia ereditaria che colpisce le cellule nervose e muco-cutanee, caratterizzata dalla presenza di tumori benigni e maligni che colpiscono la pelle ed il tessuto nervoso.
Raccontava la sua lotta contro la Neurofibromatosi sul suo profilo Facebook, mostrando ciò che si nasconde dietro una diagnosi, dietro una routine ospedaliera. Le sue parole però, seppur crude e piene di dolore, ispiravano alla vita. Idolatravano la vita, come un inno alla gioia.
"Storia di una ragazza rara"
"Storia di una ragazza rara", è questo il titolo della raccolta delle immagini e delle parole dei dottori che caratterizzavano la sua quotidianità. Il suo racconto inizia nel 2022, con una foto che la ritrae in ospedale a seguito dell'ennesimo ricovero della sua vita.
"Esiste un legame tra depressione e il tumore? È scientificamente dimostrato: su cento persone che vengono a sapere di avere un tumore novantacinque Smettono di ridere. Ed eccomi qua nuovamente in una camera d'ospedale, nuovamente con davanti a me odori e colori di tutti gli ospedali, odori e colori di sempre. Che purtroppo conosco già."
"Un caso clinico assurdo, disperato e parecchio complicato. Ma ho solo 21, la prima risonanza magnetica l'ho fatta a 2 anni. E da lì non ho più smesso. E l'unica cosa che ho da fare è stare zitta. Guarda a 21 anni che cosa mi tocca, cucirmi la pelle, poi la bocca. Ed eccomi qui di nuovo nell'ospedale a tentare un intervento. Con la paura che si nasconde tra le lenzuola del letto e si impregna nelle ossa. E anche qua devo continuare ad essere forte, non perché lo voglio, nemmeno perché lo sono, ma devo esserlo per la mamma e per il papà. "
Un calvario iniziato all'età di due anni che l'ha accompagnata fino alla fine dei suoi giorni. Giulia, una giovane ragazza dalla forza disumana, nonostante il dolore causato dalla malattia, che nel tempo ha tentato di piegarla più volte, sperava di portare luce e serenità nelle persone che la seguivano. Dimostrando che bisogna ricercare la felicità anche nei periodi più tenebrosi della propria esistenza.
"Siamo umani, è normale provare emozioni ed è giusto che ognuno abbia i suoi momenti di crollo, ma bisogna rialzarsi, bisogna andare avanti. La vita è una dono che non riceverai due volte, quindi smettiamola di fare i depressi della vita per motivi futili, perché non siamo gli unici, ma soprattutto ci sarà sempre qualcuno che starà peggio di noi."
"Quindi vivi, fai quello che ti dice il cuore, la vita è come un'opera di teatro, ma non ha prove iniziali: canta, balla, ridi e vivi intensamente ogni giorno della tua vita prima che l'opera finisca priva di applausi."
Si spegne all'età di 23 anni
Nonostante l'inno alla vita, la gioia di esistere che sperava di trasmettere, la malattia ha avuto la meglio su di lei. La spiacevole notizia è arrivata intorno al 25 luglio 2024, a seguito del risultato positivo dell'esame istologico. I dottori le comunicano che il tumore asportato è maligno e che l'attende un percorso difficile da affrontare.
Ad agosto, durante la visita all'Istituto Nazionale Tumori di Milano, non riceve buone notizie. Le masse tumorali rigeneratesi sono molto aggressive. Solo dopo un mese dalla rimozione della massa maligna le si ripresenta un tumore che va ad intaccare altre parti a livello addominale. Da qual momento è iniziato per lei il calvario finale.
"La gente mi crede Wonder Woman, ma non sono d’acciaio.
Ho paura di morire, come tutti.
Un malato è già triste di suo, ha bisogno di avere intorno gente allegra, col sorriso.
Vivete la vita a pieno, non rincorrete persone che non ne valgono la pena, affidatevi a chi amate davvero e che vi amano, vivetele le persone.
Risolvete sempre ogni litigio, non aspettate mai un altro giorno per chiarire le cose.
Fate sempre ciò che vi dice il cuore e amatevi sempre."
Il suo ultimo post risale al 25 settembre, mentre affronta il ricovero nell'ospedale di Mede dovuto al sarcoma: un cancro raro che cresce nel tessuto connettivo (ossa, nervi, vasi sanguigni), che provoca dolore addominale e osseo seguito da un drastica perdita di peso.
L'ultimo scatto riportato prima della sua drammatica scomparsa. La prima foto in cui mostra realmente il dolore che si cela dietro la malattia crudele e spietata che l'ha costretta a spegnersi dopo una lunga battaglia, all'età di soli 23 anni.
Il libro di Giulia Leone
Durante i numerosi ricoveri, Giulia aveva trovato il modo per distrarre la sua mente, concentrata sul dolore, appassionandosi ad alcuni hobby che coltivava quotidianamente. Tra questi, come si può ben notare, vi era la scrittura.
Nell'arco degli ultimi mesi Giulia ha scritto un libro, intitolato “La forza della vita”, che avrebbe presentato ufficialmente alla comunità di Gambolò, dopo il ricovero, grazie al sostegno dell'Amministrazione Comunale. La 23enne però, nonostante tutte le forze messe in campo, non è riuscita a vincere questa battaglia.