CRONACA

La Finanza voleva controllare i conti della famiglia Cappa e del gip che archiviò Sempio, ma poi ha cambiato idea

I loro nomi compaiono in un’annotazione dei finanzieri del 30 luglio 2025, ma in quella di settembre sono spariti

La Finanza voleva controllare i conti della famiglia Cappa e del gip che archiviò Sempio, ma poi ha cambiato idea

È un nuovo capitolo nell’intricato caso Garlasco quello che emerge in questi giorni a partire da alcuni documenti della Guardia di Finanza.

Le Cappa e Lambertucci in un’annotazione della Gdf

I nomi del giudice Fabio Lambertucci (che da gip ha archiviato la prima indagine su Sempio nel 2017) e delle gemelle Paola e Stefania Cappa (cugine di Chiara Poggi) compaiono in un’annotazione del 30 luglio 2025 della Finanza. Poi, nella versione successiva dello stesso documento – datata a settembre – sono scomparsi. Una sparizione che alimenta un nuovo giallo.

Secondo quanto risulta, il Gruppo di Investigazione sulla Criminalità Organizzata della Guardia di Finanza di Brescia ha chiesto ai magistrati di poter effettuare mirati accertamenti bancari su più soggetti legati, a vario titolo, alle indagini sulla morte di Chiara.

I nomi spariti dai documenti dei finanzieri

Tra questi, oltre al procuratore Mario Venditti che chiese al gip Lambertucci di archiviare l’indagine su Sempio e oggi è indagato per corruzione in atti giudiziari, è saltato fuori infatti che anche sullo stesso Lambertucci e sulle Cappa, il GICO voleva compiere approfondimenti.

Nel rapporto di fine luglio, i finanzieri scrivevano di aver proposto accertamenti su 18 persone. Ma nella successiva annotazione del 4 settembre, quella in cui vengono riportati gli esiti delle verifiche effettivamente eseguite, la lista si riduce a 11 nomi.

Restano i controlli sui conti di Venditti, della famiglia Sempio e del legale Massimo Lovati, ma spariscono quelli del gip e delle cugine della vittima.

L’inchiesta su Venditti

Un cambiamento che, finora, non ha spiegazioni ufficiali, anche se la decisione potrebbe benissimo essere dipesa dal fatto che Lambertucci e le Cappa non sono mai stati indagati, e dunque non sarebbe stato ritenuto opportuno approfondire i loro movimenti bancari.

Al centro della nuova inchiesta su Venditti, invece, c’è un manoscritto sequestrato nella casa dei genitori di Andrea Sempio, in cui si legge: “Venditti Gip archivia x 20,30 €”. Una frase che gli inquirenti interpretano come possibile riferimento a una somma di denaro destinata a favorire l’archiviazione dell’amico di Chiara.

Proprio quell’appunto ha portato i magistrati di Brescia a disporre perquisizioni nei confronti di Venditti, di due carabinieri e della famiglia Sempio. Ma non del giudice Lambertucci, che però firmò il provvedimento di archiviazione nel marzo 2017.

I dettagli sulle intercettazioni

Tuttavia, le analisi effettuate sui conti correnti di Venditti non avrebbero evidenziato anomalie secondo quanto si legge nella relazione della Guardia di Finanza.

Nel frattempo, nuovi dettagli vengono fuori sulle intercettazioni del 2017. Due giorni prima di un interrogatorio, Sempio ha ricevuto una chiamata da un maresciallo che gli annunciava la visita per alcune domande.

Un episodio che la Finanza definisce non comprensibile, visto che l’invito a comparire era stato notificato solo poche ore dopo. Altri interrogatori rivelano poi che alcune trascrizioni delle intercettazioni potrebbero non essere complete.

La vicenda si intreccia con il Sistema Pavia

La vicenda del delitto di Garlasco si intreccia con l’altra inchiesta sul cosiddetto Sistema Pavia che vede indagati lo stesso Venditti e il pm milanese Pietro Paolo Mazza. A loro viene contestato un presunto peculato da 750 mila euro, anche se i difensori respingono con forza le accuse.

Intanto, la Procura di Brescia continua a indagare sul reticolo di relazioni e scambi che, secondo gli investigatori, avrebbe condizionato per anni le dinamiche giudiziarie nel distretto pavese.

CONTINUA: Garlasco e “Sistema Pavia”, indagato pm di Milano: auto in regalo per lui e Venditti

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