CRONACA

Intossicati dal botulino nelle melanzane sott’olio fatte in casa, salvati (di nuovo) dall’antidoto arrivato da Pavia

L’intervento tempestivo dei medici e la corsa per far arrivare l’antidoto hanno evitato il peggio, come accaduto poco tempo fa con un bimbo di pochi mesi di Bari

Intossicati dal botulino nelle melanzane sott’olio fatte in casa, salvati (di nuovo) dall’antidoto arrivato da Pavia

Una famiglia di San Vito al Tagliamento (PN) è rimasta intossicata dal botulino dopo aver consumato melanzane sott’olio fatte in casa. Grazie alla rapidità dei medici e all’intervento del Centro Antiveleni di Pavia, il siero antibotulinico è arrivato in tempo e i tre sono ora fuori pericolo.

Intossicati dal botulino

Un malore improvviso dopo un pasto casalingo ha rischiato di trasformarsi in tragedia. Una famiglia di San Vito al Tagliamento, in provincia di Pordenone, è rimasta intossicata dal botulino dopo aver consumato melanzane sott’olio preparate in casa. La madre, il padre e il figlio di 19 anni si sono presentati al pronto soccorso con i sintomi tipici dell’intossicazione: vista annebbiata, pupille dilatate e difficoltà motorie.

I sanitari del reparto di Medicina d’urgenza hanno subito riconosciuto la gravità della situazione e disposto il ricovero immediato della donna e del ragazzo. Il padre, asintomatico, è stato invece trattenuto in ospedale solo per accertamenti.

L’antidoto in arrivo da Pavia

Il sospetto di intossicazione da botulino ha fatto scattare una complessa macchina dei soccorsi. Il Centro Antiveleni di Pavia è stato contattato in tempo reale e ha coordinato una staffetta per recuperare l’unico antidoto disponibile. L’antitossina è arrivata in tempo, consentendo di stabilizzare rapidamente le condizioni dei tre pazienti, ora fuori pericolo ma ancora sotto osservazione.

Le analisi condotte sui campioni di melanzane sott’olio hanno confermato la presenza della tossina botulinica, una delle più potenti e pericolose al mondo, capace di provocare paralisi respiratoria se non trattata tempestivamente.

Il precedente

L’episodio friulano riaccende l’attenzione sui rischi legati alla preparazione domestica delle conserve. Bastano errori minimi di sterilizzazione o conservazione per permettere al batterio Clostridium botulinum di svilupparsi e produrre la tossina letale.

Solo poche settimane fa, un altro caso aveva destato grande preoccupazione: un neonato di sei mesi era stato salvato all’ospedale Giovanni XXIII di Bari dopo un’intossicazione da botulismo infantile, probabilmente dovuta a miele contaminato. Anche in quel caso la rapidità della diagnosi e il tempestivo arrivo del siero antibotulinico avevano evitato un tragico epilogo.

Sterilizzazione e conservazione

La tossina botulinica non altera l’aspetto né l’odore degli alimenti, rendendo impossibile riconoscerne la presenza senza analisi specifiche. Solo un’attenta sterilizzazione dei vasetti e una corretta conservazione possono prevenire conseguenze potenzialmente fatali.