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Infortuni mortali sul lavoro, Pavia è la provincia più pericolosa della Lombardia

In sei mesi, 10 morti sul lavoro nel Pavese

Infortuni mortali sul lavoro, Pavia è la provincia più pericolosa della Lombardia
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Secondo quanto riportato dall'Osservatorio Vega Engineering, a metà del 2024 sono già 86 le vittime sul lavoro in Lombardia, tre in più rispetto all'anno precedente. Si tratta di 14 morti al mese, tre ogni settimana. Per quanto riguarda il rischio di mortalità sul lavoro, la Regione è stata inserita in zona gialla. Nonostante l’incidenza di infortuni mortali sia quindi quindi inferiore alla media nazionale, stiamo comunque parlando di dati allarmanti. Ma com'è la situazione in provincia di Pavia?

Infortuni mortali, la media in provincia di Pavia

La nostra provincia è la più pericolosa della Lombardia.

In tutto il territorio regionale si verificano 14,2 infortuni mortali ogni milione di occupati mentre la media italiana è di 15,4. Questo dato positivo non viene riscontrato in tutte le province.

A Pavia l'incidenza è di ben 33.9 infortuni mortali ogni milione di lavoratori.

Pavia, insomma, è la più pericolosa seguita da Brescia (29,2). Proseguendo nell'analisi dell'incidenza, al quarto posto c'è Lodi e al quinto Monza Brianza(19,8). Tutte città in cui la media è superiore a quella nazionale.

Inferiori al livello italiano e lombardo sono invece le province di Lecco e Sondrio che si trovano in zona gialla con rispettivamente 13,7 e 13,4 morti sul lavoro ogni milione di persone.

Procedendo nella zona bianca, quella più sicura, troviamo poi Bergamo (10,2), Milano (8,6), Varese (7,7) e Cremona (6.5). La provincia più virtuosa è invece quella di Como con una media di 3,8 infortuni mortali.

Incid x mln ab
Pavia 33,9
Brescia 29,2
Mantova 22
Lodi 19,9
Monza e Brianza 19,8
Italia 15,4
Lombardia 14,2
Lecco 13,7
Sondrio 13,4
Bergamo 10,2
Milano 8,6
Varese 7,7
Cremona 6,5
Como 3,8

In sei mesi, 10 morti sul lavoro nel Pavese

Del totale di 86 decessi per infortunio mortale da gennaio a giugno 2024, 64 sono quelli rilevati in occasione di lavoro (come lo scorso anno) e 22 quelli in itinere (3 in più del 2023). Il più elevato numero di decessi totali è stato registrato in provincia di Brescia (20).

A Pavia sono invece 10.

La tabella con le altre province:

Provincia Morti sul lavoro
Brescia 20
Milano 18
Pavia 10
Bergamo 9
Monza e Brianza 8
Mantova 5
Varese 5
Lodi 5
Cremona 2
Lecco 2
Sondrio 1
Como 1
Lombardia 86

Le denunce di infortuni sul lavoro

Analizzando invece gli infortuni sul lavoro denunciati dalle vittime e dalle famiglie, si tratta di 299.303 denunce in tutta Italia. In Lombardia sono 57.265, vale a dire il 19,1% di quelle rilevate complessivamente nel Paese. Alla fine di giugno 2024 sono cresciute dello 0,7% rispetto alla fine di giugno del 2023 quando erano 56.873.

Le attività manifatturiere sono in cima alla graduatoria delle denunce di incidenti in occasione di lavoro (8.104). Sono seguite da trasporto e magazzinaggio (3.296), commercio (2.903), sanità (2.837) e costruzioni (2.704). È la provincia di Milano quella con il maggior numero di denunce totali di infortunio (19.053) seguita da Brescia (8.027) e Bergamo (6.781).

Pavia si colloca invece al quint'posto, fanalino di coda è Sondrio.

La tabella con tutti i dati:

Provincia
Denunce infortuni sul lavoro
Milano 19.053
Brescia 8.027
Bergamo 6.781
Varese 5.105
Monza e Brianza 4.015
Comodo 2.713
Mantova 2.614
Pavia 2.504
Cremona 2.403
Lecco 1.800
Lodi 1.161
Sondrio 1.089
Lombardia 57.265

Infortuni per genere, nazionalità ed età

L'Osservatorio Vega Engineering ha poi sviluppato una riflessione, a livello nazionale, sul genere delle persone infortunate sul lavoro e sulla loro provenienza. Sono 20.727 le denunce di infortunio delle donne lavoratrici e 36.538 quelle degli uomini. Sono 5 le donne che hanno perso la vita in occasione del lavoro.

Le denunce dei lavoratori stranieri sono invece 13.919 su 57.265 (circa il 24,3%). Sono 27 i lavoratori stranieri deceduti nei primi sei mesi del 2024. La fascia d’età più colpita dagli infortuni mortali è invece quella che va dai 55 ai 64 anni (27 vittime su 86). L'analisi dell'Osservatorio Insvela ancora una volta una tragica realtà che richiama l'urgenza di un impegno collettivo verso la sicurezza e la dignità dei lavoratori. È fondamentale che istituzioni, imprese e società civile uniscano le forze per prevenire queste tragedie e garantire un ambiente di lavoro sicuro per tutti.

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