Il fratello gli uccise moglie, figlia e cognata: dopo 13 anni risarcito con (solo) 100mila euro
Massacrate a coltellate nel 2009: il killer fu assolto per vizio totale di mente.
Gli uccise moglie, figlia e cognata
Tredici anni fa, nel 2099, a Stradella l'albanese Alfred Melyshi, all'epoca 24enne, invitato a pranzo dal fratello Anton, in preda a un raptus gli uccise a coltellate la figlia Claudia di 4 anni, la moglie 24enne Rina Ndojhi e la sorella 19enne di lei, Ornela, che era anche la sua fidanzata. Poi, forse nel tentativo di suicidarsi, si ferì con un coltello al polmone. Una strage che all'epoca sconvolse la città.
Incapace di intendere e volere
Al processo Alfred Melyshi fu assolto assolto in quanto considerato totalmente incapace di intendere e volere, e quindi non fu condannato al risarcimento del danno causato al fratello.
Anton, allora, si rivolse al tribunale di Roma, chiedendo di condannare il Ministero della Giustizia a risarcire il danno con 250mila euro per ogni delitto rifacendosi ad una direttiva europea del 2004 che prevede che lo Stato ristori il danneggiato, nel caso in cui il condannato non possa economicamente risarcire.
Risarcito con 100mila euro
Ma ora, dopo 13 anni, il Comitato di solidarietà per le vittime dei reati intenzionali e violenti del Ministero dell'Interno ha accordato ad Anton Melyshi solo un indennizzo complessivo di 100.000 euro per moglie e figlia. L’uomo però, assistito dal legale Claudio Defilippi, ha deciso di continuare nella sua battaglia giudiziaria per avere un risarcimento "più congruo".