Il figlio muore a 13 anni, ecco la commovente lettera del padre
Nessuno dimenticherà mai l'esempio di Achille Antonio Valia.
Il figlio muore a 13 anni, ecco la commovente lettera del padre. La comunità di Vimodrone non dimenticherà mai l’esempio di Achille Antonio Valia.
Il figlio muore a 13 anni, le parole del padre
Achille Antonio Valia ha combattuto contro la malattia con il sorriso e nella notte tra venerdì e sabato si è spento a 13 anni. L’intera comunità di Vimodrone, dove è cresciuto, non si potrà mai dimenticare del suo esempio. “Resterai per sempre il nostro eroe”, è il messaggio con cui la città ha abbracciato la famiglia. Il padre Domenico lo ha ricordato con una commovente lettera, che ha letto in chiesa lunedì, quando in centinaia, compresi i compagni, gli hanno dato l’ultimo saluto.
Il testo della lettera
Achille Antonio Figlio Mio!
Desidero ringraziarti per i doni che ci hai fatto con l’esempio, nella tua breve esistenza terrena!
Grazie Achille! Per la gioiosa vivacità con la quale, pur nelle atroci sofferenze della malattia, ci hai insegnato ad apprezzare la vita!
Grazie per il tuo sorriso solare pieno di conforto e volto sempre a lenire le nostre preoccupazioni, financo nel punto di esalazione del tuo ultimo respiro!
Sorriso con il quale ci hai sempre accompagnato nel tuo assurdo ed inaudito calvario terrestre.
Sei stato sempre paziente e fiducioso nelle pesantissime cure alle quali ti abbiamo dovuto sottoporre, eri sicuro di poter guarire amore mio!
Avevi progettato di fare tante belle cose la prossima estate, col tuo amato zio Roberto e con i cuginetti!
A te bastava davvero poco per essere felice, eri un vulcano di gioia, sempre attivo!
Purtroppo tutti i nostri tentativi, le nostre preghiere, le nostre invocazioni per la tua guarigione sono stati inutili, illusorie, inascoltate.
Il nostro è stato un grido unanime di aiuto disatteso!
Scusami se negli ultimi istanti in cui mi guardavi, con i tuoi occhioni meravigliosi, imploranti un mio aiuto, non sono riuscito con le mie misere forze di uomo a donarti il sollievo dalle immani sofferenze che provavi, né tanto meno la guarigione!
Ho implorato giorno e notte Dio nella Sua Santissima Trinità, la Madonna, gli Angeli e i Santi per la tua guarigione e per la loro glorificazione, mi sono confessato, mi sono comunicato ma le mie, le nostre invocazioni non sono state ascoltate, sono state semplicemente inutili. Tu Achille non sei guarito!
Ma hai continuato inesorabilmente a soffrire sino alla fine, nel supplizio immane della mia e della nostra impotenza dinanzi alla tua sofferenza!
La malattia ed un destino beffardo, diabolico e implacabile, ti hanno negato la possibilità di continuare a donarci la Tua umile e mite lezione di gioiosità smisurata per le cose semplici!
Achille! Paradossalmente però, la tua breve esistenza, peraltro costellata dalla pesantissime terapie alle quali sei stato sottoposto, oggi si configura nel simulacro della santità laica, come esistenza piena e duratura.
Achille la vita è breve, frenetica e gli anni i decenni che la caratterizzano, inevitabilmente ed inesorabilmente passeranno per tutti noi!
Tu con la Tua vita e con il tuo esempio, hai tracciato un solco nel quale feconderanno di generazione in generazione i tuoi insegnamenti.
Si! Perché i figli di oggi (i tuoi amici) trasmetteranno ai loro figli, ai loro nipoti e pronipoti, l’insegnamento che sei riuscito a darci col tuo esempio di amore per la vita, pur essendo nel dolore e nella sofferenza!
Achille mio! Tu sei e sarai sempre il mio Santo Martire di sofferenza!
Per me e per chi mi vorrà seguire, il 5 gennaio di ogni anno sarà Santo Achille Antonio di Vimodrone! Un Santo laico che ha fatto della sua semplice, breve ed umile esistenza, uno strumento per veicolare il Suo Grande Insegnamento di Amore, di generosità e di semplicità.
Achille la morte non ha vinto! So per certo che sarai prodigo di segni tangibili della Tua Presenza nella nostra vita terrena! Quei segni di cui la nostra fragilità umana ha bisogno!
Lo stai facendo e lo farai Achille, ne sono sicuro!
Io non finirò mai di cercarti e di considerarti un Figlio Speciale
Un figlio del quale dovrò sempre essere orgoglioso!
Achille Ti siamo tutti grati per quello che hai saputo insegnarci col tuo esempio di amore per le piccole gioie della vita! Di una vita funestata dalle sofferenze che ti hanno visto inerme solo e indifeso contro l’inesorabile progressione della malattia diabolica che ti ha consumato!
Achille sei stato strappato all’affetto terreno mio e di mamma Michela, una madre grandiosa, meravigliosa, stupenda che ti ha saputo mirabilmente sostenere nelle sofferenze e che ti ha nutrito ed avrebbe continuato a farlo, dei nobili ed eccelsi valori di cui Tu Achille! Sei stato indiscutibile Protagonista!
Grazie Achille Antonio
Tuo Padre