LA CONGETTURA

Garlasco, secondo la Procura Sempio avrebbe lasciato l'impronta senza scendere le scale

Si sarebbe sporto dall'ultimo gradino e avrebbe appoggiato la mano per restare in equilibrio, mentre richiudeva la porta dopo aver gettato il corpo di Chiara Poggi giù per le scale

Garlasco, secondo la Procura Sempio avrebbe lasciato l'impronta senza scendere le scale
Pubblicato:

La Procura di Pavia sta valutando una nuova ipotesi investigativa sul delitto di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 a Garlasco. Secondo gli inquirenti, Andrea Sempio (oggi nuovamente indagato) potrebbe non essere mai sceso sulle scale della tavernetta dove fu ritrovato il corpo della giovane.

Andrea Sempio, il nuovo indagato

Una traccia dimenticata, un nome riemerso dalle carte, una verità ancora da scrivere. La morte di Chiara Poggi, avvenuta nell’agosto 2007 a Garlasco, è tornata prepotentemente al centro delle cronache giudiziarie. E questa volta sotto i riflettori c’è Andrea Sempio, amico storico del fratello della vittima, ora indagato ufficialmente nell’ambito di una nuova inchiesta della Procura di Pavia. Un’indagine che si muove tra archivi impolverati, nuove perizie scientifiche e interrogativi che da quasi due decenni attendono risposta.

L’impronta “33”

Un dettaglio, rimasto per anni tra le pagine degli atti, sta ora assumendo un ruolo centrale: l’impronta papillare identificata con il numero “33”, individuata sulla parete destra delle scale che portano al piano interrato della villetta, dove Chiara fu ritrovata senza vita. Secondo gli inquirenti, quella traccia sarebbe compatibile con il palmo di una mano appoggiata da chi si fosse affacciato dall’alto senza scendere i gradini, un’ipotesi che combacia con l’assenza di impronte insanguinate sulle scale stesse.

L'impronta dell'assassino

Quella “manata” lasciata sul muro, già nel 2007 ritenuta “l’impronta dell’assassino”, torna oggi oggetto di nuovi accertamenti. I carabinieri del RIS stanno cercando negli archivi il frammento di intonaco prelevato all’epoca, nella speranza che possa contenere ancora tracce biologiche.

Ma così non dovrebbe poter essere, perché al di là che si ritrovi o meno il "calco" nell'archivio del Tribunale, l'impronta era stata raschiata dal muro con un bisturi per verificare se vi fossero anche tracce di sangue ed erano state fatte due analisi irripetibiliuna aveva avuto esito negativo, l'altra dubbio.

Pure l'ex colonnello dei Ris Garofano (oggi consulente di Sempio) sostiene che anche le più avanzate tecnologie di oggi non possono stabilire se quell'impronta recava in sé anche tracce di sangue o meno.

Le scarpe numero 42

Questo dettaglio si intreccia anche con le famose impronte lasciate da un paio di scarpe marca Frau, numero 42, con suola a pallini insanguinata, trovate vicino alla porta a soffietto. Quelle calzature sarebbero compatibili con quelle indossate da Alberto Stasi, l’ex fidanzato di Chiara, condannato a 16 anni in via definitiva. Eppure, i consulenti della difesa hanno ipotizzato che quelle stesse orme potrebbero corrispondere anche a una taglia 44, ovvero quella dell’attuale indagato.

La compagnia di amici dell'epoca fa quadrato

Intanto, i consulenti del RACIS stanno lavorando per costruire un profilo dettagliato di Andrea Sempio.

Su mandato della Procura, nelle scorse settimane sono stati sequestrati appunti e altri materiali sia nella sua abitazione di Voghera, sia in quella dei suoi genitori, che in quelle di due suoi storici amici. Tra questi documenti, però, manca un elemento chiave: un articolo sul caso Poggi che Sempio avrebbe scritto nel 2013 durante un corso di giornalismo. Un testo oggi considerato di interesse investigativo.

Resta comunque significativo che la compagnia di amici dell'epoca sia rimasta a far quadrato attorno a Sempio. Non solo Marco Poggi continua a ritenerlo completamente estraneo (così come la sua famiglia), ma anche Angela Taccia, figura attiva nel gruppo nel 2007 e che lo conosce bene, non ha esitato a diventare oggi suo avvocato difensore. Taccia intervistata ha spiegato bene le dinamiche di allora proprie di quegli "sfigati" quasi o appena maggiorenni, sorta di nerd, amanti dei videogiochi e ben lontani dai "fighetti" più grandi della Garlasco-bene che andavano nelle sale da ballo chic:

"Noi invece andavamo nell'altra discoteca della zona, quella dove si pogava", ha raccontato.

Un'indagine indiziaria, quella in corso, ma il problema del caso Garlasco, 18 anni dopo, resta sempre il movente... E sarà dura individuarlo: che motivo avrebbe potuto avere un 19enne capellone che giocava ai videogames, come il Sempio d'allora, per intrufolarsi a casa di una ragazza di sette anni più grande, sorella del suo amico, e ucciderla?

Vecchi errori, nuove domande

Mentre si valutano piste vecchie e nuove (alcune giudicate stravaganti dagli stessi inquirenti), ci si scontra con la realtà del tempo passato. Molti accertamenti infatti non sono più possibili dopo quasi vent’anni. Come il ritrovamento di armi nel canale di Tromello: il corso d’acqua, infatti, risulta dragato già nel 2011 e probabilmente anche in tempi più recenti. Difficile, quindi, che tra quegli oggetti possa esserci l’arma del delitto, mai ritrovata all’epoca.

Un movente ancora ignoto

Il nuovo profilo di Sempio, incrociato con i dati emersi dalle perquisizioni, potrebbe fornire elementi utili a delineare un possibile movente. Ancora oggi sconosciuto.

Secondo una delle teorie di Lovati, Chiara Poggi sarebbe stata uccisa "dalla Chiesa" perché aveva scoperto un segreto relativo a una torbida vicenda, che sarebbe pienamente venuta a galla solo alcuni anni dopo il suo assassinio, relativa a uno scandalo sessuale al santuario della Bozzola, vicino a Garlasco.

Solo un'opinione, quella del legale di Sempio (addirittura lo stesso Lovati l'ha definita un "sogno"), ma è bastata per far andare su tutte le furie i sacerdoti del santuario, che, pur non volendo parlare, hanno rispedito al mittente le accuse. Repubblica riferisce, infatti, che i religiosi hanno semplicemente definito "Cose assurde", le teorie degli ultimi giorni che hanno messo il santuario della Bozzola in relazione con l'omicidio di Garlasco.

Commenti
Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali