Garlasco, parla la mamma di Chiara Poggi: "Basta insinuazioni su una ragazza che non si può più difendere"
I genitori di Chiara Poggi reagiscono con dolore alle nuove ricostruzioni mediatiche sulla figlia, a 18 anni dal suo omicidio: "Non tollereremo oltre che si infanghi la sua memoria"

I genitori di Chiara Poggi, hanno incontrato i giornalisti per dire basta a ipotesi da romanzo, insinuazioni e ricostruzioni fantasiose sulla morte della figlia avvenuta 18 anni fa, a Garlasco.
"Siamo disgustati"
Diciotto anni dopo il delitto di Garlasco, il nome di Chiara Poggi torna sotto i riflettori non per un nuovo elemento giudiziario, ma per ipotesi e insinuazioni sulla sua vita privata. Una situazione che ha spinto i genitori della ragazza, Rita Preda e Giuseppe Poggi, a rompere il silenzio per esprimere tutto il loro sdegno.
“Siamo disgustati dalle affermazioni che sono state fatte in questi giorni. Si continua a infangare la memoria di nostra figlia. E’ veramente disgustoso e squallido. Non ho parole per definirlo” , ha dichiarato con voce rotta dall’emozione la madre Rita Preda, parlando con i giornalisti davanti alle transenne che sbarrano via Pascoli, mercoledì 4 giugno 2025.
"Una ragazza pulita"
Al centro dell’indignazione, anche le recenti affermazioni andate in onda durante la trasmissione “Le Iene”, dove è stata ipotizzata una presunta relazione sentimentale tra Chiara e un uomo adulto. Un’ipotesi basata su dichiarazioni di una persona già deceduta e, secondo la famiglia, prive di fondamento già all’epoca.
“Nostra figlia era una ragazza pulita, semplice”, continua “Non aveva misteri, non aveva segreti e non aveva amanti. Ho sentito anche quello”.
Alla domanda su chi potrebbe avere interesse a riaprire il caso in questi termini, la risposta è secca:
“Non lo so. Non dovete chiederlo a me. Chiedetelo alla Procura. Io commento solo quello che è successo negli ultimi tempo e che sento in televisione”.
“Non aveva due telefoni e non si può difendere! Quello che è grave è che si fanno delle insinuazioni su una ragazza che non si può difendere”.

Una sentenza definitiva
La famiglia Poggi ribadisce che, per loro, la verità è già scritta nero su bianco nella sentenza definitiva della Corte di Cassazione del 2015.
“Se vogliono fare altre indagini facciano pure. Ma per noi la verità sulla morte di nostra figlia è quella che risulta dalla sentenza resa definitiva dalla Cassazione nel 2015 ”.
Anche il fratello di Chiara, Marco, è finito nuovamente al centro delle attenzioni mediatiche. Ma i genitori difendono la sua scelta di rimanere in silenzio:
“Perché dovrebbe parlare? È solo gossip e curiosità. È meglio che stia fuori da tutto questo”.
"Mia figlia non meritava tutto questo", conclude con voce tremante la signora Preda. Parole che suonano come un appello: a non dimenticare la verità giudiziaria, ma soprattutto a rispettare la memoria e la dignità di una ragazza che non può più difendersi da sola.
Rispettare la memoria e la dignità di una ragazza e dei suoi genitori. Tuttavia sbagliano quando asseriscono che la verità è già scritta nero su bianco, etc. Solo Dio, un essere superiore ,può emettere sentenze prive di ragionevoli dubbi. I giudici sono esseri umani con i loro limiti terrestri