Garlasco: le foto inedite della sala autoptica e i dubbi sulla garza contaminata
Le nuove immagini esclusive trasmesse da "Quarto Grado" rilanciano l’ipotesi della contaminazione

Durante l’ultima puntata di Quarto Grado sono state mostrate immagini inedite della sala dove è stata effettuata l'autopsia di Chiara Poggi, che rilanciano l’ipotesi della contaminazione del Dna di “Ignoto 3”. Una garza sospetta, visibile in una delle foto, potrebbe essere collegata al profilo genetico al centro del dibattito tra accusa e difesa nel caso Garlasco.
Garlasco, le foto della sala autoptica
Nel corso dell’ultima puntata di Quarto Grado, andata in onda venerdì 25 luglio 2025, sono state mostrate in esclusiva alcune immagini della sala autoptica in cui, il 16 agosto 2007, fu esaminato il cadavere di Chiara Poggi. Le fotografie, mai viste prima in televisione, hanno riportato l’attenzione sul controverso tema della possibile contaminazione del Dna attribuito a “Ignoto 3”, una figura centrale nell’intricata vicenda giudiziaria del delitto di Garlasco.

Tra gli scatti mandati in onda, uno in particolare ha colpito l’attenzione degli inquirenti e dell’opinione pubblica. Sul tavolo accanto al lettino autoptico compare una garza – o forse più di una – appoggiata senza alcuna protezione vicino a una scatola di mascherine chirurgiche, un tubetto di disinfettante e un secchio presumibilmente usato per i materiali contaminati. Un dettaglio che potrebbe collegarsi direttamente al filone investigativo sul Dna isolato dalla genetista Denise Albani durante il maxi incidente probatorio attualmente in corso.
Le immagini inedite
Le telecamere del programma di Rete 4 hanno documentato la camera mortuaria dell’ospedale di Vigevano, dove fu eseguita l’autopsia. Tre le fotografie presentate: nella prima si nota un mobile con un vasetto di formalina, alcuni documenti, camici riposti e il braccio guantato di uno dei presenti. In un altro scatto, accanto a un lavandino, compaiono strumenti da taglio e un divaricatore. Ma è il terzo scatto, che mostra il lato destro del lettino, ad attirare l’attenzione: sul tavolo, oltre a una sega elettrica e un contenitore per rifiuti biologici, spicca la garza al centro del caso.
Ipotesi contaminazione
Il servizio di Quarto Grado pone la questione: quella garza è forse la stessa da cui la Albani ha estratto il profilo genetico di Ignoto 3? Se così fosse, si aprirebbe un nuovo fronte sulle modalità in cui l’autopsia fu condotta, tra possibili negligenze o procedure non perfettamente sterili. Proprio per fare chiarezza, la genetista ha chiesto chiarimenti al dottor Ballardini, il medico legale che eseguì l’autopsia.
Scontro tra periti e avvocati
Intanto, sul significato del Dna di Ignoto 3 si gioca una battaglia tra consulenti e legali. L’avvocato di Alberto Stasi, Antonio De Rensis, invita alla prudenza e attende l’esito degli accertamenti. Di parere opposto Massimo Lovati e Luciano Garofano, rispettivamente legale e consulente della difesa di Andrea Sempio, che ipotizzano una contaminazione, magari avvenuta per la compresenza di più salme o postazioni nella stessa sala, come suggerito anche da Alberto Bonsignore, direttore di Medicina Legale all’ospedale Gaslini di Genova.
Contatto accidentale o complice?
Il dubbio resta: il Dna rilevato appartiene davvero a un complice dell’omicidio o è il frutto di un errore procedurale? L’ipotesi più inquietante è quella che vede il possibile coinvolgimento di una terza persona, entrata fisicamente in contatto con il volto della vittima, magari per tapparle la bocca o bloccarla durante l’aggressione. Una possibilità che, se confermata, aprirebbe scenari completamente nuovi sull’omicidio avvenuto nel 2007 a Garlasco.
Per ora, le certezze restano poche. Tutto è ancora da dimostrare nel maxi incidente probatorio che si preannuncia decisivo per svelare, finalmente, la verità sul misterioso profilo genetico di Ignoto 3.