CRONACA

Garlasco, la difesa dell’ex procuratore Venditti ricorre al Riesame contro perquisizioni e sequestri

L’ex procuratore di Pavia è indagato per corruzione in atti giudiziari: la difesa parla di “distorsione” dell’accusa e contesta le accuse relative a pagamenti sospetti

Garlasco, la difesa dell’ex procuratore Venditti ricorre al Riesame contro perquisizioni e sequestri

L’ex procuratore di Pavia, Mario Venditti, è indagato per corruzione in atti giudiziari nell’ambito del caso Garlasco. La difesa ha presentato ricorso contro la perquisizione e il sequestro, contestando le accuse relative a presunti pagamenti sospetti tra l’ex magistrato e i familiari di Andrea Sempio.

Venditti ricorre al Riesame

Il difensore dell’ex procuratore di Pavia Mario Venditti, ha depositato un ricorso al Tribunale del Riesame contro il decreto di perquisizione e sequestro eseguito nella giornata di venerdì 26 settembre 2026. L’atto riguarda l’inchiesta della Procura di Brescia che ipotizza a carico del magistrato, ora in pensione, il reato di corruzione in atti giudiziari.

“Attività arbitrarie – non c’era urgenza – che hanno violato la privacy di un privato cittadino, così il legale di Venditti sulle tre perquisizioni in contemporanea nelle case dell’ex magistrato, a Pavia, Genova e Campione d’Italia.

Secondo l’accusa, Venditti avrebbe ricevuto denaro per favorire Andrea Sempio, recentemente nuovamente indagato per l’omicidio di Chiara Poggi avvenuto a Garlasco nell’agosto del 2007. La difesa, invece, parla di una “distorsione” della funzione requirente.

Le accuse della Procura di Brescia

Mario Venditti è indagato per aver agevolato, nel 2017, l’archiviazione del caso Sempio. La Procura di Brescia sospetta movimenti finanziari sospetti tra l’ex magistrato e i familiari di Sempio, non indagati. Secondo il decreto di perquisizione, la somma contestata si aggirerebbe tra i 20 e i 30 mila euro. La difesa sostiene che i contanti sarebbero stati invece prelevati per pagare i legali.

Sotto la lente bonifici e chat

L’atto della Procura fa riferimento a bonifici, rapporti finanziari opachi e messaggi chat “dimenticati”. Il Tribunale del Riesame dovrà valutare questi elementi e verificare se vi siano ulteriori prove a carico di Venditti non riportate nel decreto di perquisizione.

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