NUOVE INDAGINI

Garlasco, il DNA di “Ignoto 3” non sarebbe una contaminazione recente: caccia al terzo uomo?

Una traccia di DNA maschile senza nome riaccende i riflettori sull'uccisione di Chiara Poggi: si indaga su una possibile terza presenza sulla scena del crimine

Garlasco, il DNA di “Ignoto 3” non sarebbe una contaminazione recente: caccia al terzo uomo?

Una nuova traccia di DNA maschile sconosciuto riapre il caso Garlasco, a 18 anni dall’uccisione di Chiara Poggi. Le analisi su una garza usata durante l’autopsia fanno ipotizzare la presenza di una terza persona sulla scena del crimine, rilanciando dubbi e nuove piste investigative.

Garlasco: l’ombra della terza persona

Una scoperta inattesa potrebbe rimettere in discussione uno dei casi giudiziari più controversi degli ultimi vent’anni. A 18 anni dall’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 nella sua villetta di Garlasco, un nuovo elemento emerso durante l’incidente probatorio rilancia l’ipotesi della presenza di una terza persona sulla scena del crimine. Non si tratta ancora di una prova decisiva, ma la scoperta viene considerata degna di approfondimenti.

La garza utilizzata per l’autopsia

La novità arriva da una garza di stoffa utilizzata durante l’autopsia per prelevare materiale biologico dalla bocca della giovane. Le analisi genetiche, condotte su richiesta della Procura e affidate alla genetista forense Denise Albani, hanno individuato un profilo maschile ignoto, oltre a quello riconducibile a Ernesto Gabriele Ferrari, assistente del medico legale Dario Ballardini che eseguì l’autopsia nel 2007.

DNA “ignoto 3”

Secondo quanto emerso, cinque campioni prelevati dalla garza sono stati esaminati. In tre casi non sono emersi elementi rilevanti, ma due campioni hanno restituito sequenze del cromosoma Y. Uno appartiene, appunto, a Ferrari. L’altro è un profilo maschile sconosciuto, mai identificato finora, e che non corrisponde né ad Alberto Stasi, condannato in via definitiva per l’omicidio, né ad Andrea Sempio, amico del fratello della vittima e oggi indagato per concorso in omicidio.

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Andrea Sempio

Pareri contrastanti

Alcuni consulenti sostengono che si tratti di un “profilo completo, netto, con 22 marcatori”. Ma l’interpretazione è tutt’altro che unanime. Per Luciano Garofano, ex comandante dei RIS di Parma e oggi consulente della difesa di Sempio, si tratterebbe di una contaminazione avvenuta durante i rilievi.

La spiegazione più plausibile, secondo Garofano, è che la contaminazione sia avvenuta prima del prelievo, probabilmente nella sala autoptica, dove la garza potrebbe essere stata contaminata in modo inconsapevole. Dal momento che lo scopo del prelievo non richiedeva particolare attenzione a evitare contaminazioni, è possibile che siano state introdotte tracce di DNA maschile in quantità minime. Per questo motivo, per Garofano, non esisterebbe alcun secondo uomo coinvolto nell’omicidio.

Consulente di Andrea Sempio, Generale Garofano

Nuove analisi

La perita Albani ha annunciato che richiederà chiarimenti a Ballardini sulla scelta di utilizzare quella specifica garza e non un tampone sterile, come da prassi. Inoltre, sarà fondamentale conoscere l’elenco esatto di chi era presente in sala autoptica e di chi ha avuto accesso al corpo della vittima nelle ore successive al delitto.

Nel caso in cui la “paternità” genetica di quel profilo ignoto non venisse stabilita, i tamponi potrebbero essere estesi anche a soggetti inizialmente scartati dalle indagini: dipendenti delle pompe funebri, soccorritori della Croce Rossa intervenuti sul posto, fotografi forensi e personale presente nella casa.

Le sedie e il videogioco

Un altro elemento che potrebbe cambiare la prospettiva investigativa arriva da alcune foto scattate il giorno dell’omicidio in casa Poggi, e mostrate dalla trasmissione “Chi l’ha Visto?”. Due sedie posizionate in modo anomalo davanti alla televisione accesa, sulla quale sembra in riproduzione un videogioco dell’epoca, pongono nuovi interrogativi: chi stava giocando prima del delitto? E perché nessuno ne ha mai parlato nei processi? Se fosse confermata la presenza di altre persone nella casa, il racconto consolidato degli eventi potrebbe dover essere riscritto.

Le immagini della televisione accesa di casa Poggi mostrate a “Chi l’ha Visto?”

Sul piano giudiziario, l’inchiesta è ben lontana dalla conclusione. L’incidente probatorio ha acceso nuove luci su un caso che sembrava chiuso, ma ogni passo dovrà ora passare al vaglio della verifica scientifica e dell’analisi giudiziaria. Per ora, l’unica certezza è che il delitto di Garlasco continua ad alimentare dubbi, ipotesi e nuove piste.