CRONACA

Garlasco, i legali della famiglia Poggi: "Anche stavolta violata la riservatezza delle indagini"

"Al momento non sappiamo quale sia lo scopo di queste ulteriori verifiche"

Garlasco, i legali della famiglia Poggi: "Anche stavolta violata la riservatezza delle indagini"
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A 18 anni dall’omicidio di Chiara Poggi, i carabinieri del Ris sono tornati nella villetta di Garlasco per una nuova ispezione tecnica con tecnologie avanzate. I genitori della vittima denunciano l’ennesima violazione della loro privacy e chiedono rispetto per la memoria della figlia.

Nuove indagini nella villetta di Garlasco

Diciotto anni dopo l’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto nell'agosto del 2007, la villetta di via Pascoli a Garlasco è tornata al centro delle indagini. Gli esperti del Ris e del nucleo investigativo dei carabinieri sono entrati di nuovo nella scena del crimine, armati di laser, droni e scanner tridimensionali, con l’obiettivo di ricostruire la casa in 3D e analizzare le traiettorie delle tracce di sangue.

"Informati dai giornali"

I genitori di Chiara, come sempre, hanno aperto le porte della loro abitazione agli inquirenti, offrendo piena collaborazione. Tuttavia, la modalità con cui è stata resa pubblica l’ispezione ha lasciato l’amaro in bocca alla famiglia.

“Ancora una volta siamo stati informati dai giornali prima che dalle autorità competenti”, lamentano gli avvocati della famiglia Poggi, Gian Luigi Tizzoni e Francesco Compagna.

“Anche questa mattina, come sempre in passato, i genitori di Chiara hanno aperto le porte della loro casa agli inquirenti, come era stato loro richiesto per le vie brevi. Ancora una volta sono rimasti amaramente sorpresi nel riscontrare che il relativo decreto di ispezione era stato reso immediatamente disponibile alla stampa e non a loro, quali persone offese dal reato, in un contesto nel quale la Procura di Pavia si era formalmente impegnata a garantire la riservatezza della verifica investigativa” hanno riferito i legali della famiglia.

Inoltre "al momento non sappiamo quale sia lo scopo di queste ulteriori verifiche che sembrerebbero sovrapporsi agli accertamenti già compiuti in sede peritale nel contraddittorio tra le parti nel procedimento a carico di Alberto Stasi” hanno aggiunto i legali.

"Chiara è la vittima"

Pochi giorni prima della nuova ispezione, Rita Preda, la madre di Chiara, era tornata a parlare pubblicamente, ribadendo con fermezza la sua convinzione:

“Stasi ha ucciso mia figlia. È stato condannato e quella sentenza rappresenta la verità”.

Le sue parole riflettono un dolore mai sopito e una profonda indignazione per le ricostruzioni mediatiche che, a suo dire, tendono a sporcare la memoria della figlia.

“Chiara era una ragazza semplice, pulita. Non permetto a nessuno di infangare il suo nome. Lei è morta. È la vittima. Ma molti sembrano averlo dimenticato”.

Le nuove attività investigative, disposte dalla Procura di Pavia, sollevano interrogativi su possibili nuovi scenari o approfondimenti tecnici. Tuttavia, per la famiglia Poggi, ogni nuova ispezione riapre una ferita mai rimarginata, aggravata da una comunicazione istituzionale che, ancora oggi, li lascia ai margini della gestione dell’informazione.

"Vogliono continuare a indagare? Lo facciano pure. Ma per noi la verità è già scritta”.

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