INDAGINE "CLEAN 2"

Garlasco e “Sistema Pavia”, indagato pm di Milano: auto in regalo per lui e Venditti

I propositi "omicidi" dell'ex carabiniere Scoppetta verso Napoleone, altra intercettazione fra i Sempio: "Dobbiamo trovare la formula per pagare quei signori lì"

Garlasco e “Sistema Pavia”, indagato pm di Milano: auto in regalo per lui e Venditti

L’ex pm Pietro Paolo Mazza, oggi a Milano e nel 2019 a Pavia dove era procuratore aggiunto Mario Venditti, è indagato per corruzione e peculato nell’inchiesta “Clean 2”. Le indagini rivelano presunti scambi illeciti di auto, incarichi e movimenti sospetti di denaro, collegati anche alla famiglia Sempio.

(Foto di copertina: Mario Venditti)

Indagato l’ex pm Mazza

La procura di Pavia torna sotto i riflettori per presunti episodi di corruzione e peculato che coinvolgono l’ex procuratore aggiunto Pietro Paolo Mazza, oggi in servizio a Milano (ma nel 2019 a Pavia), e l’ex procuratore Mario Venditti. Secondo gli inquirenti, Mazza avrebbe ricevuto incarichi e favori da una società incaricata di intercettazioni e pedinamenti, in cambio di operazioni finanziarie illecite legate all’acquisto e alla rivendita di auto.

Parallelamente, emergono sospetti su Venditti, accusato di aver favorito Andrea Sempio, attualmente sotto inchiesta per l’omicidio di Chiara Poggi avvenuto a Garlasco nel 2007.

Auto e plusvalenze sospette

Un elemento centrale dell’indagine, denominata “Clean 2” riguarda tre vetture: un’Audi A5, una Mercedes Executive e una Bmw Premium. L’Audi, inizialmente noleggiata dalla procura, viene riscattata da Venditti per circa 20mila euro. La Mercedes, acquistata da Mazza per 20.520 euro, viene poi venduta alla Cr Service, la società fornitrice della procura, con un guadagno di circa 6mila euro. Infine, la Bmw, acquistata dal maresciallo Antonio Scoppetta, già condannato a 4 anni e mezzo per reati connessi all’inchiesta, viene rivenduta più volte con prezzi gonfiati rispetto al valore iniziale.

Secondo la Guardia di Finanza, le plusvalenze realizzate non risultano giustificate da pagamenti o uscite documentate, configurando così un quadro di possibile peculato.

Intercettazioni e minacce

L’inchiesta ha raccolto anche intercettazioni telefoniche e ambientali che rivelano toni minacciosi e pressioni all’interno della procura. In una conversazione riportata da La Verità, Scoppetta parlava di “sfogare la rabbia” contro il procuratore capo Fabio Napoleone, che ha riaperto le indagini sul caso Garlasco.

“Aspetta che passano due anni e poi vedi… tra due anni è nel giardinetto col cane… due anni ed è in pensione”, dice Scoppetta parlando proprio del procuratore capo.

E poi le parole shock: “Mi comprerò una felpa grigia senza scritte, mi metto il cappuccio, lascio il telefono qui, salgo sulla metro, scendo al giardinetto… io ho dentro tanta di quella rabbia che il giorno che la sfogo… devo stare attento a non ucciderlo”.

“Bisogna che troviamo la formula di pagare quei signori lì”

Altre intercettazioni, del 2017, mostrano conversazioni tra il padre Giuseppe e il figlio Andrea Sempio relative a pagamenti sospetti a professionisti e avvocati. Movimenti anomali sui conti bancari della famiglia per oltre 40mila euro, prelievi di contanti e conoscenza anticipata degli atti di indagine sono alcuni degli elementi chiave che hanno portato alla nuova inchiesta della Procura di Brescia contro Mario Venditti.

Il padre di Andrea Sempio (indagato per il caso Garlasco) parla con la moglie e dice:

Adesso bisogna che troviamo la formula di pagare quei signori lì”. Poi aggiunge che bisogna “portare i soldi all’avvocato…”. Il figlio Andrea si offre: “vado a prenderli io”.

Secondo gli investigatori, tutti questi episodi potrebbero rientrare in un più ampio “sistema di potere” interno alla procura pavese, caratterizzato da fughe di notizie, insabbiamenti di fascicoli e vantaggi illeciti a professionisti e imprenditori del territorio.