TANTI ELEMENTI

Garlasco: che c'entri o no col delitto, per Chiara Poggi gli "abusati" nella Chiesa erano un tema importante

Da giugno a luglio una ricerca sembrava ossessionarla e prendeva molto del suo tempo, a ogni orario. In una sua chiavetta trovati file nominati: PEDOFILIA, ANORESSIA, ABUSATI, COCAINA CATTIVA e RAGAZZE SCONNESSE

Garlasco: che c'entri o no col delitto, per Chiara Poggi gli "abusati" nella Chiesa erano un tema importante
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Che tutto questo c'entri col delitto o meno, una cosa è incontrovertibile e forse finora è stata sottovalutata: Chiara Poggi aveva molto a cuore il tema della pedofilia nella Chiesa.

Questo aspetto della vita di Chiara, solitamente narrata come tranquilla e ordinaria, balza all'occhio.

Saranno suggestioni, quelle rimbalzate negli ultimi giorni sull'ormai famoso Santuario della Bozzola, ma di sicuro non sono invenzioni tutti gli elementi che fanno concludere che a Chiara quell'argomento scomodo e delicato stava molto a cuore.

Vediamoli.

Per Chiara Poggi gli "abusati" nella Chiesa erano un tema importante

Tutto ha inizio nel giugno del 2007, quando Chiara comincia ad effettuare una serie di ricerche sul Web.

Il primo dettaglio è che il frutto di queste ricerche viene salvato su una chiavetta usb e non sul suo computer: non sapremo mai il perché di questa scelta, che tuttavia potrebbe indicare che quel materiale per lei era in qualche modo delicato, tanto da essere custodito in una memoria esterna, più facilmente custodibile e meno accessibile ad altri.

La casa dei Poggi in via Pascoli, agosto 2007

I file che vengono salvati sulla chiavetta hanno questi nomi: PEDOFILIA, ANORESSIA, ABUSATI, COCAINA CATTIVA. Quindi un lavoro meticoloso, in cui il risultato della ricerca viene suddiviso per argomenti.

Non solo, altro elemento importante è soprattutto il tempo che Chiara dedicava a queste ricerche, tempo che corrisponde proporzionalmente all'interesse che lei dedicava a questa azione.

La casa dei Poggi in via Pascoli, agosto 2007

E' stato ricostruito come Chiara lavorasse alla ricerca le sere, persino di venerdì, la mattina presto, persino in pausa pranzo. Insomma come fosse ossessionata dall'argomento, o quanto meno è innegabile che fosse fortemente interessata.

La prima ricerca risale alla sera di venerdì 8 giugno 2007: Chiara scarica un'inchiesta sulla PEDOFILIA e la spezzetta, salvandola in tre file diversi.

Quella stessa sera scarica poi anche diversi altri file sull'ANORESSIA.

La casa dei Poggi in via Pascoli, agosto 2007

Il 12 giugno 2007, prima di andare al lavoro, Chiara si alza presto, compie altre ricerche e alle 6.34 del mattino salva una serie di articoli e di approfondimenti in un file che chiama ABUSATI e che parla di minorenni abusati in contesti ecclesiastici negli Usa.

Sempre quella mattina all'alba, alle 6.42, cerca articoli sulla COCAINA, quella pesante, "cattiva", e su come può cambiare il comportamento delle persone.

Il 1 luglio 2007 un'altra ricerca, questa volta il file salvato si chiama RAGAZZE SCONNESSE e contiene articoli su adolescenti con problemi.

Per finire, in quella chiavetta è stato trovato anche un file corrotto, purtroppo impossibile da aprire, ma si sa che quel file era stato scaricato dal sito www.denunce.it che all'epoca metteva a disposizione anche una modulistica: l'ipotesi è che Chiara possa aver scaricato un modulo da compilare per sporgere una qualche denuncia.

La teoria del "segreto" scomodo

Casa Poggi in via Pascoli, agosto 2007

Il volo pindarico è lì a un passo:

Chiara ha scoperto qualcosa, forse a Garlasco o nella zona, poi s'è messa a fare approfondimenti, alla fine era pronta per denunciare e il delitto è arrivato proprio per evitarlo.

Questa teoria del "segreto", in un caso in cui da 18 anni, ancora un movente vero non c'è, è possibile, ma molto difficile, se non quasi impossibile da provare.

Certo, si sposa curiosamente con il "sogno" fatto dal legale di Andrea Sempio, l'avvocato Massimo Lovati, secondo cui Chiara sarebbe stata uccisa da un sicario perché aveva scoperto un segreto relativo a una torbida vicenda "dalla Chiesa", che sarebbe pienamente venuta a galla solo alcuni anni dopo il suo assassino, relativa a uno scandalo sessuale al santuario della Bozzola, vicino a Garlasco.

In sintesi, nel 2012 il Santuario della Bozzola fu travolto da uno scandalo che travolse don Guglielmo Giovanelli, all'epoca rettore del santuario, ricattato da persone che avevano scoperto che commetteva molestie e abusi sessuali su minori, sfruttando la sua posizione e la fiducia delle vittime e delle loro famiglie. I Carabinieri che si infiltrarono anche con travestimenti nel santuario, scoprirono che al religioso erano stati estorti ben 250 mila euro e alla fine arrestarono tutti quanti, prete compreso.

Le fotografie scomparse di Chiara e Alberto

E a proposito del santuario della Bozzola, c'è un altro particolare ritornato a galla in questi ultimi giorni: la sparizione di alcune foto scattate proprio lì da Chiara e Alberto Stasi in gita.

Per la verità non si tratta di una novità: stiamo parlando di un intero album di foto (con tanto di negativi) che venne sequestrato dai Carabinieri a casa di Stasi il 20 agosto 2007 (sette giorni dopo il delitto) e che sparì successivamente nel nulla (secondo chi alimenta la tesi dei depistaggi nell'indagine, ovviamente non per distrazione o imperizia).

Dentro anche immagini scattate nell'aprile 2007 dai due fidanzati in gita al santuario, raggiunto con la bici di lui (e lei "a cavallo").

Con tutta probabilità, nulla di rilevante, le foto confermavano semplicemente la presenza dei due in loco.

In realtà, quell'album sparito sarebbe stato importante per un altro motivo, cioè per vedere quali scarpe Stasi indossasse nei mesi precedenti il delitto, in particolare se fossero quelle scarpe modello Frau con la suola a pallini secondo gli inquirenti indossate dal killer.

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