Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara Poggi, è tornato a parlare del delitto di Garlasco durante una puntata di Quarto Grado, per provare a chiare la sua versione rispetto alle novità emerse negli ultimi giorni dalla rilettura dei verbali degli interrogatori del 2007: un presunto malore mai verbalizzato e dettagli confusi sullo scontrino che costituirebbe il suo alibi.
Sempio a “Quarto Grado”
Le dichiarazioni di Andrea Sempio, ospite di Gianluigi Nuzzi della puntata di Quarto Grado andata in onda venerdì 18 luglio 2025, stanno riaccendendo il dibattito attorno al delitto di Garlasco. Il 37enne, amico di gioventù di Matteo Poggi – fratello di Chiara, uccisa il 13 agosto 2007 – ha fornito una versione dei fatti che entra più nei dettagli rispetto a quanto riportato negli atti dell’epoca.
Non era in collegamento, la sua non è stata una videointervista registrata, ma solo un audio, che la redazione ha trasmesso in abbinamento ad alcune immagini di una precedente intervista esclusiva filmata fra i campi di qualche mese fa, quando la vicenda era riscoppiata.

Sempio è indagato da marzo (finora è l’unico) nella riapertura delle indagini sul delitto di Garlasco: qualche giorno fa il suo avvocato Massimo Lovati ha rivelato che secondo le informazioni in suo possesso, il capo di imputazione è cambiato: inizialmente era “concorso in omicidio con Alberto Stasi o altri soggetti ignoti”, mentre adesso è sparita la dicitura “ignoti”, segno che forse la Procura ha almeno più chiara la rosa di possibili complici e non è detto si prepari a indagare qualcun altro.
Il “malore” mai verbalizzato
Uno degli elementi che più fanno discutere è la rivelazione di un presunto malore accusato da Sempio durante gli interrogatori, circostanza mai comparsa nei verbali ufficiali. Il Corriere della Sera sottolinea ha riportato che quel malore fosse riconducibile a una “febbre” che già da alcun giorni non dava tregua al 37enne, e che, durante l’interrogatorio ha richiesto l’intervento del 118 presso la caserma. Tuttavia, nel maggio scorso, i suoi legali , tra cui l’avvocato Massimo Lovati, avevano smentito con decisione questa versione, parlando apertamente di “falsità”.
Lo scontrino del parcheggio
Al centro dell’intervista anche l’ormai celebre scontrino del parcheggio di Vigevano, ritenuto un elemento fondamentale per l’alibi di Sempio. Il 37enne ha raccontato di essere stato convocato in caserma, interrogato una prima volta e poi rimandato a casa. Una volta sulla via del ritorno, sarebbe stato richiamato dai carabinieri per ulteriori domande, tra cui quelle relative allo scontrino.
“Per quanto riguarda lo scontrino, quello non è stato portato durante una pausa del verbale: è andata così, io sono stato chiamato su a Vigevano – ha dichiarato Sempio a Quarto Grado – Sono andato su, mi hanno fatto un po’ di domande e mi hanno rimandato a casa. Quando eravamo quasi a Garlasco, ci hanno richiamato ancora dicendo: abbiamo ancora delle domande da farvi”.

Secondo quanto riferito da Sempio, lo scontrino non sarebbe stato consegnato immediatamente, ma solo in un secondo momento, dopo aver concluso l’interrogatorio e averlo recuperato a casa. Un dettaglio che, secondo Sempio, avrebbe generato confusione su una presunta consegna immediata del documento.
“Quindi mi fanno tornare a Vigevano e a quel punto mi fanno le domande sullo scontrino. Allora dalla caserma abbiamo chiamato mia mamma per chiedere se ci fosse ancora lo scontrino e lei risponde che era in un cassetto. Abbiamo concluso il verbale dicendo che sarei andato a prenderlo. Vado a casa e prendiamo lo scontrino e glielo portiamo. Fanno la fotocopia e aggiungono nel verbale la frase “che vi consegno”. Questo è il motivo per cui sembra che sia avvenuto tutto di fila, cioè sembra che io mi fossi già presentato con lo scontrino.”

L’intervento televisivo di Andrea Sempio riapre interrogativi mai del tutto sopiti sul delitto di Garlasco. Le discrepanze tra le nuove dichiarazioni e le ricostruzioni ufficiali spingono nuovamente l’opinione pubblica a interrogarsi su cosa accadde davvero quella mattina di agosto del 2007, quando Chiara Poggi fu uccisa nella sua abitazione.