Facciamo un po’ il punto sulla tormentata vicenda Garlasco, perché dopo un’estate di finti scoop, negli ultimi dieci giorni il caso ha vissuto una vigorosa accelerata (in copertina: Venditti, Garofano, Lovati, Sempio).
Tutte le novità clamorose degli ultimi giorni
Andando per gradi:
- Nelle ultime ore si è dimesso il generale Garofano dopo aver “litigato” con gli avvocati Taccia e Lovati e non sarà più il consulente tecnico di Andrea Sempio. E’ stato già sostituito da Armando Palmegiani, ex poliziotto, che ha lavorato per 30 anni alla Scientifica: le sue prime dichiarazioni sono sulla stessa linea del predecessore, ovvero su Sempio non ci sarebbe alcuna prova.
- Il giorno prima le dimissioni a sorpresa dell’ex Procuratore di Pavia Mario Venditti da presidente del casinò di campione d’Italia dopo lo scandalo corruzione che lo vede indagato.
- Lunedì è saltato anche fuori che il misterioso profilo maschile trovato sulle unghie di Chiara Poggi è analizzabile e si vedrà entro la fine dell’incidente probatorio se è comparabile col DNA di Andrea Sempio.
- Venerdì della scorsa settimana invece giornata campale, prima con la deflagrazione della notizia sull’ex procuratore Venditti, accusato d’aver preso soldi per far archiviare Sempio nel 2017;
- ma nello stesso giorno anche l’attesa udienza per la proroga dell’incidente probatorio fino a dicembre e, all’uscita da Palazzo di Giustizia, anche una sibillina dichiarazione della difesa dei Poggi, convinta che la Procura abbia già deciso di rinviare a giudizio Andrea Sempio.
L’AVVOCATO COMPAGNA:
- Non è finita, perché il 17 settembre è stato il giorno dell’indiscrezione sul risultato delle fantascientifiche analisi dei Ris nella villetta di via Pascoli a giugno: un solo assassino sulla scena del delitto, ma tempi diversi rispetto alla sentenza definitiva del 2015 contro Stasi.
- Prima solo tre altre piccole tappe:
- l’annuncio il 12 agosto che il fantomatico “ignoto 3” era appunto un fantasma e che per mezza estate si era dissertato su una traccia genetica frutto di una contaminazione fortuita in camera autoptica;
- il 24 agosto la nomina della “Bones” italiana, l’anatomopatologa forense Cristina Cattaneo (caso Yara fra gli altri) per rivedere daccapo tutti gli elementi di prova
- il 10 settembre era stato anche arrestato dopo anni di latitanza uno dei due rumeni che ricattò il parroco della Bozzola, ma la notizia non aveva fatto gran scalpore, dato che nessuno sembra ormai credere più alla pista del santuario in relazione all’omicidio, tranne l’avvocato Lovati, che nelle ultime ore ha ribadito che Chiara Poggi è stata uccisa da un’organizzazione criminale per un giro legato a pedofilia degli enti ecclesiastici e traffico di organi umani.
L’uscita di scena del generale Garofano e la “lite” con Lovati
Un breve elenco, eppure ne sono successe di cose, eccome. Proviamo a sbrogliare la matassa.
Nel marasma, il fatto più rilevante resta il sì della Procura alla comparazione del DNA di Sempio con quello “maschile” rinvenuto sulle unghie della vittima.
Non era scontato e di fatto da marzo a oggi questa resta l’unica prova potenzialmente decisiva in questa nuova inchiesta.
Fin qui abbiamo sostenuto esattamente quello che, uscendo di scena, ha ribadito anche il generale Garofano: con le prove raccolte finora, il “caso” Sempio dovrebbe essere immediatamente archiviato.
Poi ci torniamo, ma passiamo per un attimo a tutto il cancan degli ultimi giorni su Venditti: siamo sicuri che c’entri davvero con il delitto di Garlasco? Oppure che, anche c’entrasse in qualche modo, che questo filone cambi qualcosa rispetto al delitto vero e proprio di Chiara Poggi?
C’è chi ipotizza che dalle indagini su Venditti possa emergere un sistema corruttivo più ampio e questo è certamente possibile. Ma ai fini del delitto di Garlasco l’unica domanda davvero di senso resta: se Sempio è innocente, perché avrebbe dovuto pagare per corrompere magistrati, solo per uscire più velocemente di scena? Ma la posizione della difesa di Sempio è che movimenti di soldi fossero del tutto riconducibili in quel periodo al pagamenti di avvocati e consulenti.
La metaforica dipartita del generale Garofano sembra invece figlia di una precisa strategia dell’avvocato Lovati, che sembra preferisca non scoprire troppo le sue carte, quando invece l’ex comandante dei Ris era determinato ad andare fino in fondo, sicuro di poter dimostrare l’inconsistenza della cosiddetta “impronta 33” (quella sul muro delle scale della cantina) già entro il termine dell’incidente probatorio.

Sempre al DNA alla fine si torna
Al netto del risultato delle nuove analisi dei Ris sulla scena del delitto (se c’era un solo assassino e il DNA di Sempio fosse compatibile con quello trovato sulle unghie, l’unica possibilità per la procura sarebbe quella di rinviare a giudizio Sempio come presunto unico omicida), alla fine dei conti sempre al DNA si torna.
La difesa di Stasi è convinta di riuscire a dimostrare che il DNA rilevato sulle unghie della vittima sia attribuibile a Sempio.
La differenza rispetto al passato è il fatto che la genetista Denise Albani, per conto della gip Daniela Garlaschelli, ha deciso di lavorare sui dati grezzi, ovvero le informazioni di base che escono dal sequenziatore del Dna, prima di essere elaborati in tracciati visivi tramite software.
Cosa che fece un perito del calibro di Francesco De Stefano nel 2014, evidenziando solo un aplotipo Y (che indica la presenza di DNA maschile e può collegarlo a una specifica linea paterna).
Bisogna precisare che per analizzare il materiale organico, le unghie della vittima erano state sciolte: insomma, è impossibile stabilire se l’eventuale DNA di Sempio (o di chiunque altro) fosse sopra le unghie o sotto. Un dettaglio non da poco, considerando che nel secondo caso si potrebbe ipotizzare che Chiara si sia difesa in qualche modo durante l’aggressione, se invece il DNA era semplicemente appoggiato sopra le unghie, potrebbe esserci arrivato per un altro tipo di contatto (per esempio attraverso la tastiera del computer di casa Poggi, come sostenuto dalla difesa di Sempio, perché del resto lui frequentava la casa).
La prossima udienza per il delitto di Garlasco è fissata per il prossimo 18 dicembre 2025.