Galliavola

Focolaio di aviaria in un allevamento in Lomellina: scatta zona di sorveglianza in 26 Comuni

Riscontrata in un allevamento di polli e anatre, alcuni dei quali sono già stati abbattuti.

Focolaio di aviaria in un allevamento in Lomellina: scatta zona di sorveglianza in 26 Comuni
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Scoperto un focolaio di aviaria in un allevamento di Galliavola, in Lomellina: alcuni animali sono stati abbattuti. Istituita anche zona di sorveglianza in 26 paesi.

Focolaio di aviaria in allevamento in Lomellina

I veterinari di Ats Pavia hanno riscontrato un focolaio di influenza aviaria, del ceppo H5N1, in un allevamento di Galliavola, in Lomellina. Si tratta di un allevamento multispecie: al suo interno infatti vi sono polli e anatra, alcuni anche di origine selvatica. Alcuni animali sono già stati abbattuti.

Zona di protezione e sorveglianza

Nel raggio di tre chilometri dall’allevamento è stata istituita una zona di protezione, che resterà in vigore fino al 21 novembre e che comprende i Comuni di Galliavola, Ferrera Erbognone, Lomello, Villa Biscossi e Pieve del Cairo. All'interno di questa zona gli animali dovranno restare isolati e sarà vietato muoverli senza l'autorizzazione dei veterinari. E' prevista anche l'istituzione di un registro di visitatori degli allevamenti, con il divieto di trasportare carni di pollame dai depositi frigoriferi e dai macelli. 

Ats Pavia ha disposto anche una zona di sorveglianza che comprende 26 Comuni: Alagna, Casei Gerola, Corana, Cornale e Bastida, Dorno, Ferrera Erbognone, Frascarolo, Gambarana, Mede, Lomello, Mezzana Bigli, Ottobiano, Pieve Albignola, Pieve del Cairo, San Giorgio di Lomellina, Sannazzaro de’ Burgondi, Sartirana Lomellina, Scaldasole, Semiana, Silvano Pietra, Suardi, Torre Beretti e Castellaro, Tromello, Valeggio, Velezzo Lomellina e Villa Biscossi e che coinvolge anche gli allevamenti ricadenti nei Comuni di Mede, Ottobiano, Pieve del Cairo, San Giorgio di Lomellina e Sannazzaro de’ Burgondi.

Nella zona di sorveglianza verranno censite tutte le aziende avicole e gli animali presenti, e sarà in vigore fino al 30 novembre 2022.

Prevista anche una sorveglianza sierologica e virologica per verificare la possibile diffusione dell'influenza aviaria nelle aziende della zona di protezione.

QUI L'ORDINANZA DI ATS PAVIA

Anche in Veneto

Un maxi focolaio di influenza aviaria ad alta patogenicità si è verificato nei giorni scorsi anche in un allevamento di circa 49mila capi di galline ovaiole in Veneto, esattamente a Volpago del Montello, in provincia di Treviso. Il Dipartimento di Prevenzione dell'Ulss 2 ha già emanato il dispositivo di abbattimento degli animali che verrà realizzato con procedura di urgenza. Anche in questo caso sono state istituite una zona di protezione (entro il raggio di 3 km dal focolaio) e di sorveglianza (entro il raggio di 10 km).

Cos'è l'influenza aviaria

Identificata per la prima volta in Italia più di un secolo fa, l'influenza aviaria è una malattia degli uccelli causata da un virus dell'influenza di tipo A, che può essere a bassa o ad alta patogenicità. Diffusa in tutto il mondo, l'influenza aviaria è in grado di contagiare pressoché tutte le specie di uccelli, anche se con manifestazioni molto diverse, da quelle più leggere fino alle forme altamente patogeniche e contagiose che generano epidemie acute. Se causata da una forma altamente patogenica, la malattia insorge in modo improvviso, seguita da una morte rapida quasi nel 100% dei casi. La paura di una nuova pandemia, originata da un passaggio del virus aviario all’uomo, ha messo in moto una serie di misure straordinarie di prevenzione in tutto il mondo.

Riserve naturali dei diversi sottotipi di virus dell'influenza aviaria sono le anatre selvatiche, identificate come fonte di contagio per il pollame da allevamento, (polli e tacchini), particolarmente suscettibile alla malattia. I virus si possono trasmettere da azienda ad azienda tramite i mezzi meccanici, gli attrezzi e strumenti contaminati, le macchine, i mangimi, le gabbie, o perfino gli indumenti degli operatori.

Dei 15 sottotipi di virus aviari, H5N1 circolante dal 1997, è stato identificato come il più preoccupante proprio per la sua capacità di mutare rapidamente e di acquisire geni da virus che infettano altre specie animali. Gli uccelli che sopravvivono a H5N1 lo rilasciano per un periodo di almeno 10 giorni.

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