IN VARIE PROVINCE LOMBARDE

Finanziavano le attività della 'Ndrangheta: 18 indagati, un arresto in Lomellina

Indagati per associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, estorsione e reati economico-finanziari

Finanziavano le attività della 'Ndrangheta: 18 indagati, un arresto in Lomellina
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Diciotto persone arrestate per associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, estorsione e reati economico-finanziari. Accusate di finanziare le attività della 'Ndrangheta: un arresto anche in Lomellina.

 

Finanziavano le attività della 'Ndrangheta

Nell'ambito di un'operazione condotta oggi, martedì 24 ottobre 2023, 18 soggetti residenti in Lombardia e Calabria sono stati indagati per associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, estorsione e reati economico-finanziari. Le attività criminali dell'organizzazione avevano l'obiettivo di finanziare le attività della 'ndrangheta, in particolare della cosca Morabito-Palamara-Bruzzaniti.

18 indagati

Come riporta Prima Monza, l'operazione, che ha visto l'arresto di sette persone e il collocamento in detenzione domiciliare di altre quattro, è stata il culmine di un'indagine avviata nel 2019 dalla Direzione Investigativa Antimafia e dai Carabinieri del Comando provinciale di Monza, con il supporto del Nucleo investigativo centrale della polizia penitenziaria.

Un arresto anche in Lomellina

Le azioni di arresto e perquisizione, che sono state effettuate con il supporto delle unità cinofile anti-valuta della Guardia di Finanza, hanno interessato diverse province, tra cui Milano, Monza Brianza, Pavia, Varese, Novara, Alessandria, Messina e Foggia. Inoltre, tre individui sono stati collocati sotto obbligo di dimora, mentre quattro hanno l'obbligo di presentarsi alle autorità giudiziarie. Tra gli indagati anche un residente in provincia di Pavia, e precisamente a Gropello Cairoli.

Due gruppi criminali

L'indagine ha coinvolto complessivamente 68 soggetti, suddivisi in due gruppi criminali distinti. Un gruppo si occupava di reati economico-finanziari, tra cui falsificazione di fatture, creazione e vendita di false polizze fideiussorie, commercializzazione di crediti d'imposta falsi, truffe ai danni dello Stato per ottenere finanziamenti durante l'emergenza COVID-19 e sfruttamento degli incentivi dell'ecobonus. Questo gruppo includeva professionisti e imprenditori con sede a Milano, che gestivano diverse società di consulenza e avevano un profondo conoscimento tecnico-legale.

L'altro gruppo era responsabile dell'organizzazione del traffico di sostanze stupefacenti nel Nord Italia e in Calabria, con la gestione di centinaia di chili di droghe, tra cui cocaina, eroina, marijuana ed hashish, oltre a estorsioni che talvolta vedevano anche l'uso di armi da fuoco.

Entrambi i gruppi erano diretti da un medico calabrese, collaboratore di alcune strutture sanitarie residenziali di Milano, già condannato definitivamente per traffico di sostanze stupefacenti e figlio del capo storico della cosca Morabito-Palamara-Bruzzaniti, attualmente detenuto in regime di 41-bis a causa di una condanna irrevocabile per associazione mafiosa.

L'arresto del corriere della droga

L'indagine ha permesso di rintracciare le fonti di approvvigionamento internazionale, portando all'arresto di un corriere con 5 chilogrammi di eroina sequestrati. Sono stati documentati numerosi traffici di stupefacenti, tra cui 50 chili di eroina, 150 chili di marijuana e circa 50 chili di hashish provenienti da Spagna, Austria e Albania. È emersa anche l'apertura di un canale di vendita di cocaina proveniente da Perù e Brasile, destinata a membri noti della 'Ndrangheta.

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