Filmate di nascosto mentre si facevano la doccia, indagato ragazzo 28enne
Durante vacanze tra amici, avrebbe filmato di nascosto tre ragazze: ora è indagato per interferenze illecite nella vita privata e accesso abusivo a sistemi informatici

Chiusura indagini per un 28enne accusato di aver spiato tre ragazze mentre si facevano la doccia durante le vacanze trascorse insieme.
Filmate di nascosto sotto la doccia
Avevano condiviso viaggi e momenti spensierati, come tanti giovani. Ma dietro quei ricordi di vacanze in montagna e al mare, si nascondeva anche un'altra verità. Tre ragazze, all’epoca studentesse universitarie a Pavia, hanno scoperto che un loro amico le aveva filmate di nascosto mentre si facevano la doccia. Oggi, quel 28enne residente in provincia di Lodi è indagato per interferenze illecite nella vita privata e accesso abusivo a sistemi informatici.
La scoperta
Le giovani, provenienti dalle province di Pavia e Lodi, avevano partecipato a diverse vacanze tra il 2020 e il 2023: due Capodanni e una settimana bianca a Borno, nel Bresciano, e un soggiorno estivo sulla Costa Azzurra. È proprio durante questi viaggi che, secondo l’accusa formulata dalla procura di Milano, il 28enne avrebbe nascosto telecamere o usato il proprio telefono per riprendere le ragazze nude sotto la doccia nelle case in cui soggiornavano.
La verità è emersa nel marzo 2024, quando una delle ragazze ha notato per caso alcune immagini compromettenti sul cellulare del presunto amico. Una verifica più approfondita ha portato alla scioccante scoperta: video e foto intime salvate nei dispositivi elettronici del giovane.
Le indagini hanno portato al ritrovamento di numerosi video: quattro filmati relativi a una delle ragazze, tre per un’altra, e ben tredici video riguardanti la terza giovane. Tutte le riprese ritraevano le ragazze in momenti di assoluta intimità, all’interno dei bagni delle abitazioni in cui alloggiavano durante le vacanze.
I reati
Sebbene le immagini non risultino essere state diffuse, il comportamento del 28enne ha comunque portato a gravi capi d’accusa. Il reato di "revenge porn", infatti, non è stato contestato solo per l’assenza di condivisione del materiale. Restano però in piedi i reati di interferenze nella vita privata e di accesso abusivo a sistema informatico.
Le tre ragazze, una volta comprese le reali dimensioni della violazione subita, si sono rivolte alla polizia postale. Ora, a indagini chiuse, si attende l’udienza preliminare per valutare un eventuale rinvio a giudizio. Il 28enne rischia di finire a processo per aver violato la fiducia e la privacy di chi lo considerava un amico.