Fanghi all'arsenico sparsi nei campi: arrestato anche il sindaco di Barbianello
Giorgio Falbo oltre che di inquinamento ambientale è accusato anche di concussione.
Fanghi all'arsenico sparsi nei campi: arrestato anche il sindaco di Barbianello Giorgio Falbo, che dovrà rispondere di inquinamento ambientale e concussione.
Fanghi all'arsenico sparsi nei campi: arrestato anche il sindaco di Barbianello
Nei campi venivano sparsi fanghi all'arsenico spacciati per fertilizzanti. Tre le misure cautelari disposte nella mattinata di giovedì 2 dicembre 2021 dal Gruppo Carabinieri Forestale di Pavia e dalla Sezione di Polizia Giudiziaria nei confronti di altrettanti soggetti indagati per inquinamento ambientale doloso commesso a partire dal mese di febbraio 2021 tramite continue condotte di spandimento di materiale qualificato quale “ammendante”, utilizzabile come fertilizzante in agricoltura, ma in realtà risultato rifiuto a seguito delle attività investigative.
Tra gli indagati figura anche il Sindaco di Barbianello, Giorgio Falbo, che oltre che di inquinamento ambientale doloso dovrà rispondere anche di concussione. Dalle indagini infatti è emerso come avesse costretto un pubblico ufficiale a non effettuare il controllo richiesto da un altro Comune pavese sull'attività di spandimento, attività richiesta dalla cittadinanza all’esito dei forti miasmi percepiti.
Sequestro impianto di trattamento fanghi
Contemporaneamente all’esecuzione dell’ordinanza, è stato disposto anche il sequestro preventivo dell’impianto di trattamento fanghi situato in provincia di Pavia oltre a perquisizioni domiciliari e locali, e in società agricole della provincia di Pavia, anche presso impianti di depurazione acque con sede nelle province di Como, Mantova e Sondrio.
Le segnalazioni per molestie olfattive
Le attività investigative, dirette dal Sostituto Procuratore Dr. Andrea Zanoncelli e coordinate dal Procuratore Capo facente funzioni Dr. Mario Venditti, sono state avviate a seguito di numerose segnalazioni di abitanti in aree limitrofe ad un impianto di trattamento rifiuti sito in Provincia di Pavia per molestie olfattive.
Dagli approfondimenti messi in atto sono emerse evidenti discrepanze con quanto dichiarato nel DDT (documento di trasporto) dell’ammendante ovvero fertilizzante e lo stato di carico del rimorchio controllato.
Fertilizzante? No, fanghi all'arsenico
Ne è seguita pertanto una fitta attività investigativa anche tramite intercettazioni, servizi di osservazione, pedinamenti e controlli, oltre che numerosi campionamenti di materiale dichiarato “ammendante” dalla ditta titolare dell’impianto e considerato invece “rifiuto” a seguito dei riscontri investigativi.
E' emerso infatti che la società titolare dell’autorizzazione integrata ambientale (AIA) al trattamento di rifiuti, in particolare fanghi da depurazione delle acque, non osservava il processo di trattamento previsto, immettendo materiale non adeguatamente maturato secondo i tempi richiesti.
Ulteriore determinante supporto alle indagini è stato fornito da ARPA Lombardia: a seguito dei campionamenti su vari terreni agricoli dove era stato effettuato lo spandimento del materiale oggetto di indagine, è stata appurata inoltre la presenza di livelli di arsenico in concentrazioni molto alte.
Le condotte criminose sono state pertanto interrotte con l’esecuzione del decreto di sequestro preventivo dell’impianto e dell’ordinanza cautelare a carico degli indagati che hanno rivestito ruoli di maggiore rilievo nella perpetrazione del delitto di inquinamento ambientale.