Endoscopia digestiva: il San Matteo centro di eccellenza
Al Policlinico strumenti di ultima generazione che consentono l’esecuzione delle tecniche più avanzate nell’identificazione di lesioni pre-neoplastiche.
Antonio Di Sabatino
Endoscopia digestiva: venerdì 18 gennaio in programma al San Matteo “Pavia Endoscopy”.
Endoscopia digestiva, un convegno al San Matteo
Settemila endoscopie in un anno; 6 medici strutturati con una quindicina di operatori infermieristici e assistenziali impegnati, quotidianamente, nell’attività diagnostica ed operativa elettiva, e 7 giorni su 7 per le urgenze endoscopiche.
Sono solo alcuni dati relativi all’offerta dell’Unità di Endoscopia Digestiva del San Matteo che afferisce, come noto, alla struttura di Medicina Interna I, diretta da Antonio Di Sabatino: un centro di eccellenza e di riferimento nazionale, fra l'altro, per le malattie infiammatorie croniche intestinali e per diverse patologie gastroenteriche rare.
Proprio all’endoscopia digestiva è dedicato il prossimo Pavia Endoscopy, l’appuntamento medico-scientifico annuale, dal 2015, promosso dal Policlinico e in programma venerdì 18 gennaio. Il meeting che richiama a Pavia, ad ogni edizione, specialisti da tutt’Italia, si terrà in Aula Golgi, dalle 8.30 alle 17.30.
“L’obiettivo del Convegno – dice Carlo Nicora, Direttore Generale, che porterà i saluti di benvenuto ai partecipanti, suoi e del presidente Venturi - è fare il punto sulle più recenti novità in endoscopia digestiva, oggi parte integrante e irrinunciabile del processo diagnostico terapeutico delle malattie dell'apparato digerente che rappresentano la prima causa di ricovero ospedaliero in Italia”.
“Negli ultimi 20 anni – prosegue Nicora - si è assistito ad un progressivo incremento del numero di esami richiesti e grazie al miglioramento degli strumenti e della tecnologia a disposizione è possibile eseguire esami sempre più accurati e in maggiore sicurezza”.
L’endoscopia di qualità
Un tema particolarmente sentito all’incontro di venerdì, racconta Antonio Di Sabatino, “sarà quello dell’endoscopia di qualità, fondamentale per la diagnosi precoce di lesioni pre-neoplastiche e neoplastiche. Altra area importante di interesse sarà l’endoscopia in particolari malattie intestinali, come la colite ulcerosa e la malattia di Crohn, il cui ruolo non è semplicemente diagnostico, ma anche terapeutico. Infine, verranno discusse le recenti novità circa l’enteroscopia, diagnostica e terapeutica, e le patologie delle vie biliari aggredibili per via endoscopica”.
I dati dal San Matteo
Nel 2018, al San Matteo, presso la struttura di Endoscopia Digestiva diretta da Federico De Grazia, sono state eseguite circa 7000 endoscopie, di cui 200 bilio-pancreatiche; sono state posizionate 80 PEG-PEGJ e oltre 60 protesi tra biliari, coliche, esofagee e piloro-duodenali. Eseguite, altresì, oltre 60 enteroscopie mediante video capsula e circa 400 procedure in regime di urgenza/emergenza.
Recentemente sono stati acquisiti strumenti endoscopici di ultima generazione che consentono l’esecuzione di tecniche più avanzate nell’identificazione di lesioni pre-neoplastiche, come la cromoendoscopia elettronica, e utilizzando sostanze coloranti.
Le sfide future? Le spiega Antonio Di Sabatino: “implementare ancora di più il percorso di screening precoce delle neoplasie del tratto gastroenterico, specie nei pazienti ad alto rischio, ed implementare l'utilizzo di più moderne ed avanzate tecniche endoscopiche per rispondere sempre più efficacemente e in modo appropriato alle attese dei cittadini che decidono di affidarsi alle nostre cure”.
“Alla già fiorente attività di ricerca, che qualifica il nostro centro di endoscopia – aggiunge il primario della Medicina I - verranno affiancate ulteriori attività di ricerca, anche in collaborazione con gruppi di studio internazionali”.
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